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DAGOSPIA – Tragedia Chapecoense, il videogioco “fatale”e il gruppo whatsapp

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2 Dicembre 2016 19:09 Di redazione
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L’aereo con a bordo il team brasiliano della Chapecoense era partito in ritardo perchè l’equipaggio doveva cercare il videogioco smarrito di uno dei calciatori. La partenza in ritardo (oltre 20 minuti) ha significato rinunciare alla fermata di rifornimento a Cobija, al confine fra Brasile e Bolivia, perchè quell’aeroporto non operava dopo la mezzanotte. Poi il vettore ha dovuto aspettare lo slot di atterraggio per l’aeroporto di Medellin e ha finito il carburante. A quel punto ha perso quota e si è schiantato, uccidendo 71 persone. Aveva volato 20 minuti più del consentito. Il massimo che poteva percorrere erano 1600 miglia nautiche, la distanza quasi esatta fra Medellin e Santa Cruz. La Bolivia attualmente ha sospeso il permesso di volo alla compagnia ‘LaMia’, il cui direttore si difende dichiarando che non fare rifornimento è stata una decisione arbitraria del pilota. Il difensore Demerson Costa, uno dei sette che non viaggiava con la squadra, racconta che i giocatori avevano un gruppo su Whatsapp dove si scambiavano battute, consigli, parole di incoraggiamento pre-partita. L’ultimo messaggio è stato scritto dal capo del club, Chinho Di Domenico, il quale segnalava, divertito, che il volo era stato ritardato perchè un compagno aveva dimenticato il videogioco nella borsa spedita e stavano tentando di recuperarlo. Probabilmente la borsa era stata spedita dall’aeroporto di partenza, a Sao Paulo, e lo staff stava tentando di recuperarla nella fermata di Santa Cruz in Bolivia.

FONTE: Dagospia

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