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Raiz: “Higuain a Torino uno dei tanti. Che sfizio se noi battessimo il Real e lui venisse eliminato…”

Interviste
17 Dicembre 2016 09:16 Di redazione
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Raiz, noto cantante, leader storico degli Almamegretta, ha rilasciato un’intervista sulle pagine di Tuttosport, “Simpatia per il Torino? Soprattutto quando i granata giocano contro la Juve! E’ andata male? Beh, ma è anche dura affrontare una squadra che può tenere in panchina talenti come Dybala e Pjanic, e che in campo ha Higuain e Mandzukic. Campioni mostruosi. Lo stesso Higuain, che da noi era il re dei re, da loro è uno dei tanti. Difatti andando via ha lasciato per strada qualcosa. Che è anche molto. Come Cenerentola, dopo aver perso la scarpetta. Io tifo profondamente Napoli, da sempre.

Ma ho tanti amici del Toro, anche nel mondo della musica, come Alioscia dei Casino Royal o il giornalista Marco Mathieu, l’ex bassista dei Negazione. Guardo alla storia granata con rispetto. Il Toro e il Napoli rappresentano un romanticismo nel calcio ormai raro. Se pensi al Toro, al suo passato glorioso, vedi un movimento basato più su veri valori sportivi, che sui soldi: un mondo bello. E stiamo parlando di una squadra che è sempre stata handicappata dalla presenza della Juve in città. Il Toro suscita simpatia anche perché parte svantaggiato. E non lo meriterebbe”.

E il Napoli? “E’ più che una squadra di calcio. E questo è una cosa bella, ma talvolta anche criticabile. Certe volte pensi che sarebbe più facile tifare per una squadra… normale. Ma poi, giustamente, comanda il cuore. Il Napoli è una bandiera della mia città ed è qualcosa che va oltre il calcio: investe la nostra cultura, diventa quasi un motivo di identità. Il brutto è quando questa enormità di passioni degenera in una mentalità esasperata. Io trovo tante analogie tra le due tifoserie. Il Napoli e il Toro hanno una lunga storia alle spalle, scaldano il sangue della gente e a tratti appaiono come nobili decadute. E’ facile tifare per la Juve, soprattutto per i ragazzini: vince sempre. Noi adulti del Napoli e del Toro sembriamo invece dei guerrieri che cercano anche altri significati dietro al tifo, perché in campo non vinciamo sempre. E allora insegui pure altri modi per arricchire la passione. Significati sociali e poetici. Siamo qua, e non molliamo”.

Un salto tra le note. “Il Napoli e il Toro mi evocano sicuramente un genere alternativo di musica. Il Napoli, con in più segmenti di melodico estremo. Rompono di sicuro gli schemi, tra valori sociali e battaglie ideali”.

Dal Real a Mihajlovic. “La beffa più grande per Higuain sarebbe se la Juve venisse eliminata in Champions, e noi superassimo il Real. Ma mi pare fantacalcio. Domando: cosa può succedere contro il Real? Al massimo si perde. Per cui tanto vale giocarcela con coraggio e passione. Sarà affascinante. Quanto a Mihajlovic: poteva venire al Napoli, prima di Sarri. Sono due persone agli antipodi, per stile, carattere, idee politiche, modo di comunicare. Però le loro squadre praticano un bellissimo gioco. Sono uomini senza filtri: come li vedi, sono. E’ una virtù. La loro popolarità deriva proprio da questa sincerità nel modo di essere e di gestire”.

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