Corbo: “Insigne gigante in miniatura, Callejon irascibile. Ma il capolavoro di Sarri è un altro”
Antonio Corbo, storica firma del giornalismo sportivo napoletano, analizza così la vittoria del Napoli a Bologna: “Più che il Bologna, come in un sogno malvagio il Napoli ha immaginato di affrontare altre due squadre. Il Palermo che gli ha lasciato i rimorsi di un pareggio insopportabile. E il Real che rappresenta in una tutte le sfide di un anno. Si è avventato sullo smarrito Bologna di Donadoni travolto dalla sua confusa identità: mai accorto in difesa, mai espressivo in attacco. Tutta la sua ambiguità si riassume in un paio di minuti. Quando sullo 0-2 può riaprire la partita, ma Destro si fa parare il rigore della speranza da Reina. Quando rinuncia alla superiorità numerica per l’espulsione del virulento Masina, proprio lui, rimasto senza avversario per l’esclusione (fallo di reazione e doppio giallo) dell’irascibile Callejon.
La partita entra nella letteratura del campionato. Il Napoli scopre in se stesso la sua straordinaria capacità tattica in due fasi. La prima: con la veemenza di una velocità insostenibile per il quieto Bologna, il Napoli dimostra quello che tutti i più colti osservatori di calcio predicano: grande è il giocatore che va negli spazi liberi sapendo già dove la palla lo raggiungerà. Ne deriva subito il primo gol di Hamsik a sinistra, in tuffo da delfino felice devita una sventagliata dalla destra di Callejon. Azione fulminea come quella che portò subito in Napoli in vantaggio con il Milan due settimane fa. La seconda: il Napoli, che passa come la squadra dell’ostinato e forbito possesso palla, a tratti autoreferenziale e ridondante, si abbandona all’ebbrezza delle più maligne ripartenze.
La partita si svolge su spazi lunghissimi ed il Napoli offre una evoluzione del contrattacco non con la causalità del classico contropiede, ma con la geometrica razionalità delle diagonali offensive. A 11 giorni da Madrid, sono irresistibili Hamsik, centrocampista di inserimento, alla sua prima tripletta in Italia. Mertens, che esalta il ruolo di centravanti fantasma con il suo trotto feroce, giunto ieri a quota 16 gol, da stamane più in alto del non più rimpianto Higuain. Insigne un gigante in miniatura, che deve essere subito sottratto ai dubbi accademici degli scettici di professione. Benedette ripartenze: mai il Napoli ha incassato tanto da tecnica e velocità, le due doti principali della sua Grande Bellezza”.