ADL a raffica: “Real? Vincere sarebbe un atto eroico. Lo stadio? E’ una toilette sporca. Su Higuain e la Juve vi dico che…”
Aurelio De Laurentiis presidente del Napoli ha parlato in esclusiva a BeIN Sport, come suo solito andando a braccio su tanti argomenti. Ecco alcuni spunti selezionati da IlCalcionapoli.it: “Sono diventato tifoso di calcio grazie alla filosofia dei napoletani. Il Napoli lo pagai 32 milioni, solo per un foglio di carta. E’ stata dura partire dalle categorie inferiori dove in alcuni paesini ci sputavano in testa.
Il Napoli fattura un quarto del Real Madrid, però noi siamo una squadra in crescita e siamo l’unica italiana presente in Europa negli ultimi sette anni. Vincere sarebbe un atto eroico, noi abbiamo più fame, passare il turno vale una stagione. Vorrei regalare qualcosa ai miei tifosi. Cristiano Ronaldo è un fuoriclasse assoluto, pur non giocando la finale dell’Europeo ha motivato alla grande i suoi compagni.
La Juventus? L’anno scorso si poteva vincere perché i bianconeri partirono male, sono convinto, però, che quest’anno siamo più forti anche perché abbiamo perso un solista come Higuain ma abbiamo ritrovato il gioco di squadra. Proprio a proposito di Higuain? Nella sua famiglia ci sono più facce: una più commerciale, quella del fratello l’altra, più romantica quella del padre. Il fratello di Higuain voleva una squadra di stelle e diceva che il Napoli non era abbastanza forte ma la nostra politica è quella di valorizzare giovani calciatori di livello. Tuttavia mi chiedo: se il Napoli non era abbastanza forte, come ha potuto, Gonzalo, fare il record di gol? Volevo portare Higuain sul grande schermo, ma si fece male a Capri. Poi ho scelto Reina, che è un grande attore. In ogni caso, se dovessi fare un film sul calcio, racconterei la storia di Messi.
Non vado allo stadio non perché non mi appartiene, ma perché è una toilette sporca
La rivoluzione Sarri è nata con l’aiuto dei tifosi. All’inizio le cose non andavano bene, poi io e Giuntoli parlammo con il Mister e gli consigliammo di passare al 4-3-3. Con lui c’è grande sintonia. Per Sarri non esiste niente al di fuori del calcio, non pensa a moglie, amici o figli. Esiste solo il pallone. Mi trovo bene a lavorare con i toscani, anche nel cinema”.