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Condannato lo stalker di Fabio Quagliarella: “Così è cambiato il mio rapporto con De Laurentiis”

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18 Febbraio 2017 11:39 Di redazione
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“È stata fatta giustizia”. Fabio Quagliarella ha commentato così la sentenza ai danni di Raffaele Piccolo che è stato condannato in primo grado a quattro anni e otto mesi di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e risarcimento dei danni in separata sede. Il poliziotto della Postale di Napoli si era trasformato da amico a stalker di alcuni vip del mondo dello spettacolo, tra cui Guido Lembo, ma anche di calciatori, tra cui Fabio Quagliarella che aveva ricostruito la vicenda l’anno scorso al tribunale di Torre Annunziata: “Lo avevo conosciuto nel 2006. Mi aveva garantito di poter risolvere alcuni problemi con le password al mio contatto di Messenger. Chiedeva in cambio magliette e autografi. Poi le richieste sono diventate più incessanti. Il clima è cambiato all’improvviso: arrivarono minacce a me, a mio padre e alla mia fidanzata dell’epoca, ma soprattutto lettere anonime indirizzate al Napoli in cui venivo descritto come un camorrista oppure un pedofilo. Così è cambiato il mio rapporto con De Laurentiis. Il mio addio al Napoli (avvenuto nell’estate 2010 con il trasferimento alla Juventus, ndr) ha avuto delle motivazioni ben diverse rispetto a quelle di cui si parlava all’epoca”.

Niente ‘rottura’ con Mazzarri o i sudamericani, dunque. L’origine è stata un’altra. A riferirlo è La Repubblica.

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