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De Magistris: “Stadio nuovo? No, rifaremo il San Paolo anche da soli. Senza il nostro intervento, niente Napoli-Real”

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23 Febbraio 2017 14:10 Di redazione
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Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc: “Lavori al San Paolo? Stiamo rispettando il programma. Non costruiremo uno stadio nuovo, ma faremo una bella ristrutturazione all’impianto esistente. L’obiettivo imminente è concludere spogliatoi, corridoi e tribuna stampa per il 7 marzo, quando si giocherà contro il Real Madrid. Rispetteremo l’impegno e qualora non dovesse arrivare il sostegno della società, andremo avanti anche da soli. Non credo che sarà solo una sciacquata di faccia perché questa città sta investendo sullo stadio e questa amministrazione è l’unica in Italia che lo ha fatto pur non avendo risorse adeguate. Abbiamo deciso di rimettere a posto il San Paolo e lo faremo, anzi, voglio ringraziare gli operai che stanno ristrutturando l’impianto. Quest’estate faremo altri lavori: bagni, seggiolini, ed altre cose”.

De Magistris continua: “La città di Napoli con grande spirito di sacrificio e dedizione allo sport si è impegnata e porterà a termine il tutto. In altre città, gli stadi nuovi o ristrutturati sono stati fatti dalle società. A Napoli, se non ci fosse stato il nostro intervento, probabilmente la partita col Real Madrid non si sarebbe giocata a causa del San Paolo non idoneo. Ci siamo fatti carico di un sacrificio enorme, ma il nostro intervento arriverà fino ad un certo punto. Se poi la società si aggregherà al nostro impegno, si potrà pensare di mettere a posto anche la parte esterna dello stadio. Da qui al 2021, nell’ipotesi peggiore, quella in cui la società dovesse decidere di non investire sullo stadio, avremo ugualmente le risorse adeguate per ristrutturare tutto. Rimuoveremo anche la sovrastruttura in ferro e ci sarà un bando. Un San Paolo da 20mila posti ritengo sia un’idea impraticabile. Lo stadio è del popolo e il fatto che ci debbano essere barriere economiche per accedervi, non lo condivido, anzi, sono fermamente contrario. Non andare a Torino per la partita di Coppa Italia con la Juventus è una sconfitta. La forza dello Stato deve prevalere sulla violenza di quei pochi anche perché lo sport è fatto di persone perbene”.

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