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Sarri: “Jorginho come pochi in Europa. I tifosi azzurri meritano di vincere! Su Pavoletti e Mertens…”

Campionato
18 Marzo 2017 13:39 Di redazione
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Maurizio Sarri sta parlando in questi minuti in conferenza, direttamente dalla sala stampa del centro tecnico di Castel Volturno, l’allenatore azzurro ha esordito così: Secondo posto o Coppa Italia? “Mi piacevano le ragazze con i capelli ricci quando ero ragazzo, poi ho sposato una coi capelli rossi. Diciamo che ho voglia di far bene, ci siamo confermati ad alti livelli nonostante tutto. Finora mi sono state fatte tante domande, ma nessuno mi ha ancora chiesto dell’Empoli, non va bene.

Siamo cresciuti in termini di mentalità e nella rosa, quelli che sono entrati hanno fatto molto bene. Se lo scorso campionato avessimo avuto crociati, coppa d’Africa, Champions, avremmo perso tantissimi punti.

Jorginho? Dà palleggio alla squadra, poi ha velocità di pensiero come pochi in Europa. Quest’anno giochiamo in velocità, e i centrocampisti sono costretti a correre di più. Col Crotone si è giocato in pochissimo campo e Jorge arriva fino alla fine. Diawara dà più resistenza, Jorginho maggiore palleggio.

Pavoletti? Veniva da un momento un pò travagliato, la squadra deve adattarsi a lui e lui deve adattarsi alla squadra, sta migliorando in termini di condizione. E’ una punta con caratteristiche specifiche, quando entra lui la squadra deve cambiare pelle.

Mertens – “A volte si tratta anche di necessità, Milik si fa male, Gabbiadini viene squalificato e Dries agisce da punta e lo fa ad alti livelli, c’è anche la componente casualità”.

Obiettivi? “Proviamo a pensare settimana per settimana, cercando di raggiungere sempre il massimo”.

Real Madrid? “In realtà non mi importa niente, sono fortissimi e non hanno bisogno di legittimare nulla, ci sta essere eliminati in uno scontro diretto”.

Tifosi –  “Al di là dell’amore che hanno per la loro squadra, i tifosi non hanno la presunzione di pensare che devono vincere sempre. Però avrebbero bisogno di vincere, per tantissimi motivi. Questa cosa mi affascina e mi piace tantissimo. E’ un pubblico che l’umiltà di chi sa che vincere è difficile ma avrebbe bisogno di vincere di più perchè se lo merita. Anche per motivi che non hanno a che vedere col calcio”.

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