Feltri attacca: “Piagnisteo napoletano, ma gli arbitri regalano rigori agli azzurri. Vero Sarri?”
Ecco uno stralcio dell’editoriale di Vittorio Feltri, apparso stamane sulle pagine di Tuttosport: “Non si può negare che il Napoli sia una grande squadra, ma bisogna aggiungere che esagera nell’adottare la teoria del piagnisteo. Sappiamo che la città è sensibile alle critiche e non le gradisce. Noi non vogliamo offenderla. Ci limitiamo a segnalarle alcune cadute di stile che potrebbe risparmiarsi.
Domenica lo stimabile allenatore Maurizio Sarri, della cui abilità sarebbe assurdo dubitare, si è lagnato perché i suoi sono stati costretti, al pari dell’Empoli a giocare all’ora di pranzo, cioè alle 12.30 come se ciò fosse un castigo di Dio riservato soltanto a lui e alla sua bella banda. Non si è capito perché egli si lamenti di una sciocchezza simile.
Tutte le partecipanti al torneo di serie A una volta tanto sono obbligate a scendere in campo anziché sedersi a tavola, e nessuna, a parte quella partenopea, pensa si tratti di una iattura. Semmai è contro natura correre novanta minuti di notte, dalle 20.45 alle 22.30, visto che di norma la sera l’uomo è provato avendo già trascorso una giornata in piedi e può essere stanco e desideroso di sprofondarsi in poltrona.
Sarri afferma che all’inizio della ripresa e per venti minuti i suoi atleti calano di rendimento, il che significa che l’orario incide negativamente. Non so se sia vero, ma so che lo stesso problema, se c’è, esiste anche per gli avversari. E allora dove è il guaio? L’Atalanta ha vinto per due a zero a Napoli, nel pomeriggio, e ha perso a San Siro, con l’Inter: uno a sette.
È la dimostrazione che i successi e gli insuccessi dipendono non dall’orologio, bensì da altri fattori, non escluso il caso, la fortuna, la forza o la debolezza del momento. Il calcio non è scienza. La Juventus ha beccato tre gol dal Genoa ed è prima in classifica mentre i liguri arrancano nelle zone basse della graduatoria. L’imponderabile in varie circostanze esercita un ruolo decisivo.
A proposito di piagnisteo, direi ai napoletani che non vale la pena di scagliarsi contro l’arbitro se ti punisce con un rigore dubbio, altrimenti occorre linciarlo anche quando ti regala, e capita spesso, vero Sarri? La possibilità di calciare dagli undici metri danneggiando la formazione che hai davanti”.