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Pizzul: “Di Natale ha trafitto più volte il Napoli in Friuli, nessuno può parlare di scandali!”

Opinioni
25 Marzo 2017 10:10 Di redazione
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Bruno Pizzul, storico telecronista Rai, ha scritto un editoriale sulle pagine del Messaggero Veneto, analizzando le parole e il caso che si è scatenato in Friuli dopo le parole di Antonio Di Natale: “Non è che sia un gran chiacchierone Totò Di Natale, ma quando apre bocca finisce sempre per dire qualcosa che lascia il segno. Stavolta ha tirato fuori questa storia delle sue ripetute rinunce a scendere in campo al San Paolo con l’ Udinese, bloccato dal timore di far gol «a un fratello».

Atteggiamento a dir poco singolare in un mondo come il calcio professionistico, dove da tempo ormai si sono stemperati i vincoli affettivi verso le proprie origini e, sul sentimento delle radici, prevale il vincolo con la maglia che si indossa. Tanto che non depone a favore della professionalità di Totò quel suo volontario escludersi da qualche partita. Al tempo stesso non credo che sia il caso di scandalizzarsi per quanto detto e fatto, anche se risulta poi abbastanza singolare il fatto che quando ha giocato contro l’ amato Napoli a Udine lo ha ripetutamente trafitto con gol a raffica, alcuni anche di raffinata fattura.

Lontano dagli occhi lontano dal cuore, si usava dire a proposito degli innamorati un po’ ballerini, ma come il gol segnato al Napoli in Friuli potesse assumere significati meno fratricidi rispetto all’ eventuale segnatura sotto il Vesuvio resta di difficile comprensione. Totò, che pure ha ripetutamente dichiarato il suo affetto e tifo calcistico anche per Empoli e Udinese (ci mancava altro) ha calato un altro carico sulla sua passionaccia per il Napoli, dicendo di non averne mai voluto indossare la maglia perché afflitto dal timore di non esserne degno e di non sapersi conquistare la stima e la gratitudine dei tifosi.

Affermazione anche questa piuttosto curiosa, vero è che a Napoli hanno giocato fior di campioni a cominciare dall’ osannatissimo Maradona, ma che uno come Di Natale potesse stentare a farsi accettare è davvero grossa. Ripeto comunque che non mi sembra che nelle esternazioni di Di Natale ci sia nulla di irrispettoso per l’ Udinese, né che si possa parlare di ingratitudine per quello che l’ esperienza friulana gli ha consentito di fare. Del resto ha dimostrato con i fatti di essersi legato all’ Udinese in modo totale e indiscutibile, ben noti essendo i suoi rifiuti a trasferirsi in società importanti.

Quello che ha fatto a Udine con ogni probabilità difficilmente avrebbe potuto farlo in squadre di grande blasone, dove si sarebbe dovuto impegnare prima di tutto per conquistarsi il posto in squadra, altro che chiedere di restar fuori per motivi di cuore. Totò, scugnizzo di buoni sentimenti e furbo il giusto, ha forse voluto strafare tentando di meritarsi la gratitudine postuma dei tifosi napoletani e cancellarne lo sdegno per il suo rifiuto ad accettare il trasferimento adducendo la storiellina del gol fratricida e addirittura con quel “non sum dignus”. Ma sotto sotto a Udine ci è voluto restare perché convinto di avervi trovato la collocazione ideale. Zico lo ha definito il più grande giocatore dell’ Udinese ogni tempo. Dove mai qualcosa di simile poteva capitargli altrove?”.

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