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Delneri: “Il Napoli gioca meglio di tutte in Italia, ma è ancora al di sotto alla Juve”

Interviste
13 Aprile 2017 08:23 Di redazione
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Gigi Delneri, allenatore dell’Udinese, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine di Tuttosport. Ecco alcuni stralci: A proposito di futuro, ha già chiesto rinforzi? «Il mio futuro per ora si chiama Napoli. La squadra che forse gioca meglio in Italia ma che è ancora un pochino al di sotto della Juve».

Ma da fine maggio in poi… «Nella lista della spesa metto l’idea di cui sopra. Vorrei un organico con doppi ruoli ben coperti e funzionali al progetto di gioco che ho in testa. Giocatori, insomma, strutturati con caratteristiche tali da far lievitare ciò che si è intravisto nell’attuale stagione. Comunque abbiamo ancora quasi due mesi di tempo per ulteriori verifiche e per capire dove intervenire».

Campionato già deciso, in alto come in basso. «Ma è il primo anno che si verifica una situazione del genere, particolare. Cambiare il format? La vedo dura. E comunque credo che non si debba togliere la possibilità a una piccola squadra di battere una grande. Diminuendo il numero delle partecipanti si impedirebbe a realtà interessanti di emergere. Per esempio, il mio Chievo visse una favola incredibile».

Delneri, qualcosa di personale: ha dei rimpianti? «Uno: essere andato in club importanti nei momenti sbagliati. Col Porto fu difficile non solo per me, cambiarono 5 allenatori in poco tempo. La mia Roma era in fase di ristrutturazione anche se quando andai via eravamo sesti in classifica. E la Juve, già, la Juve… Anche i bianconeri allora erano in un momento di ricostruzione. A gennaio eravamo terzi in classifica poi ci furono parecchi infortuni e arrivammo settimi. Nonostante certe insinuazioni ho mantenuto ottimi rapporti con la dirigenza bianconera e, nonostante le difficoltà, per me quella fu un’esperienza comunque importante».

Ce la farà la Juventus a vincere la Champions? «Glielo auguro. Rispetto a due anni fa i bianconeri sono più solidi e consapevoli della propria forza. E ci sono giocatori come Higuain e Dybala che fanno la differenza. Magari avessi potuti averli io… In Italia per ora la Juventus è imbattibile, per struttura fisica, per mentalità. Loro quando vincono non si adagiano mai, anzi, aumenta la loro fame. E ‘ questo che noi tutti dobbiamo imparare da loro».

E il ritorno col Barcellona? «Sarà avvincente. Due modi diversi di giocare, due collettivi infarciti di campioni. Ho fiducia nella Juve anche perché ha saputo cambiare il proprio pensiero offensivo senza perdere la solidità difensiva. Il Barca è una brutta bestia, ne sa qualcosa il Psg ma, ripeto, questa Juve mi sembra un’altra rispetto alla finale di due anni fa».

L’ultimo pensiero è per Cassano. «Antonio è l’ultimo prodotto di grande qualità del calcio italiano. Spero trovi la situazione giusta per tornare: con gli stimoli giusti può ancora regalarci qualcosa».

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