FIGC apre inchiesta sul Napoli, ma il pm confermò estraneità del club
Come riporta l’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, il procuratore capo della Figc, Giuseppe Pecoraro, ha aperto un’indagine sui rapporti tra il Napoli e i suoi ultrà. L’azione dell’ organo di giustizia sportiva è scaturita a seguito dell’ audizione in commissione antimafia del sostituto procuratore della Dda partenopea Enrica Parascandolo.
Pecoraro, che ha chiesto gli atti alla Procura di Napoli, ha deferito nel mese scorso il presidente della Juve, Andrea Agnelli, per i presunti rapporti della società bianconera con ultrà ed esponenti della malavita organizzata finiti sotto la lente d’ ingrandimento della commissione antimafia.
Questo nuovo provvedimento, come detto, è scaturito a seguito dell’ audizione della pm partenopea che aveva però, nel corso del suo intervento, sottolineato l’estraneità del club in dinamiche camorristiche e criminali.
«Esiste una forma di controllo, come per tutte le attività, da parte della camorra, non mi sento di escluderlo. Ma questo non vuol dire che le curve siano appannaggio dei clan o che i clan condizionino la gestione o la vendita dei biglietti».
Aveva detto Parascandolo in risposta alla domanda del presidente del Comitato, il deputato Pd Marco Di Lello, se «ci sia interesse o condizionamento da parte di famiglie criminali sulle curve». «Risultano frequentazioni del vertice della società con i clan per acquietare la curva?», le è stato quindi chiesto. «Assolutamente no. E sì, ci sono state indagini», ha risposto la pm, escludendo dunque un coinvolgimento della società azzurra.