Maradona: “Sarò al San Paolo per la festa di luglio, porterò tutti i miei figli allo stadio”
Diego Maradona, ha rilasciato un’intervista al Mattino direttamente dal Bahrein, ricordando il primo scudetto ha sottolineato: «Perché vincemmo tutti insieme. Il primo ricordo è il sorriso della gente. I tifosi erano felici perché potevano sentirsi i più forti d’ Italia. I campioni erano stati sempre loro, quelli del Nord, e noi finalmente arrivammo al traguardo quella domenica».
È un concetto che Maradona ha spesso sottolineato. Lui, figlio del Sudamerica, subito colse questa contrapposizione calcistica, sociale ed economica. «Mi chiesero di battere la Juve appena arrivai».
E non di vincere lo scudetto? Diego approfondisce il concetto: «La gente era orgogliosa di noi perché il Napoli in campo realizzava le sue aspirazioni».
«Vincemmo perché formavamo una squadra unita. Sapevamo per cosa lottavamo, avevamo un grande obiettivo. Giocavamo per Napoli, per una città a cui mancavano tante cose ma che aveva una grande squadra».
«La domenica, quando giocavamo, pensavamo ai tifosi».
«Senz’ altro. E voglio portare al San Paolo tutti i miei figli».
«Sì, li voglio portare tutti al San Paolo affinché possano vedere quanto amore c’ è da parte di Napoli verso il loro papà e festeggiare ancora, perché quel successo è stato unico. Magari i calciatori della squadra di oggi potessero vivere da vicino, nei loro corpi, quelle emozioni».
Quegli azzurri di oggi Diego li ha visti a Castel Volturno, durante un allenamento di gennaio, e al Bernabeu di Madrid a metà febbraio. Entrò negli spogliatoi prima della partita di Champions League, si tolse la giacca e provò a caricarli. Ma troppo forte fu l’ impatto con il Real nello stadio del club campione del mondo. Li rivedrà tra due mesi, in quella partita in cui De Laurentiis proverà a riconciliare posizioni che sono distanti dopo quanto è accaduto ieri pomeriggio, a trent’ anni della vittoria che provocò un lungo brivido in quei ragazzi. «Dentro di me sapevo che era una cosa troppo importante per la città di Napoli ed ecco perché la volevo con tutte le mie forze».
Forse in quei giorni di luglio riprenderà il dialogo con De Laurentiis su una possibile collaborazione, sul ruolo di ambasciatore del Napoli nel mondo che il presidente vorrebbe affidargli, quando si risolverà il contenzioso col Fisco. Comunque sia, «Napoli è nel cuore. Sempre».