San Paolo, ecco tutti i retroscena delle porte chiuse ai campioni dell’87!
L’Ingegnere Bruno Maraniello del Comune di Napoli è tornato sulla questione San Paolo dell’altro giorno sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno: «No, guardi, io non sono ingegnere. Ero uno studente di ingegneria. Poi, come si dice a Napoli, presi un posto di lavoro. Venivo da una famiglia operaia e non era proprio il caso di temporeggiare. Quindi mi sposai. Non c’ erano corsi serali all’ università ed era obbligatorio frequentare. Insomma abbandonai gli studi».
Sì, ma lei sta divagando. Lei è l’ uomo che ha chiuso le porre in faccia a Bruscolotti e compagni?
«Questo non me lo può chiedere».
Invece posso.
«Parli con l’ Amministrazione. Io sono solo un funzionario del Comune di Napoli. E al Comune ci sono persone titolate a decidere e a parlare».
Ma lei è tifoso?
«No, guardi, io sono amorfo»
Ma non ha aperto ai calciatori.
«Se non ho aperto è perché non c’ erano autorizzazioni. È evidente che devo essere autorizzato. Anche per rispondere a queste domande ho bisogno di una autorizzazione».
Maraniello è il funzionario comunale responsabile per lo stadio San Paolo. Ed è l’ uomo che ha dato l’ ordine di chiudere le porte agli eroi dello scudetto del 1987. Il mancato ingegnere, uomo preciso, aveva disposto la chiusura del complesso di Fuorigrotta fin dal mattino. Serrando ingressi che sono generalmente aperti.
E quando i calciatori del dream team si sono trovati di fronte lo sbarramento non c’ è stato materialmente il tempo di rimediare alla gaffe . Pare che il sindaco, quando li ha incontrati a Palazzo San Giacomo, si sia dimenticato di dire loro che lo stadio sarebbe stato chiuso.
E pare sempre che nei pochi minuti durante i quali capitan Bruscolotti e i suoi stavano riprendendosi dalla sorpresa per il «gran rifiuto», ci sia stato un concitato intreccio di telefonate fra lo stadio e San Giacomo. E pare, sempre, che dal Palazzo si arrivato il via, ma troppo tardi: i calciatori, offesi e stizziti, erano già risaliti sul bus alla ricerca di ribalte meno ostili
Restano le polemiche. Il Napoli spiega di aver finanche disposto un servizio di steward a difesa del manto erboso da poco rimesso in sesto, il Comune ricorda di aver ricevuto i campioni nella sala Giunta e l’ assessore allo Sport Ciro Boriello fa notare che mancava una specifica autorizzazione della società che ha in concessione il campo.