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Cimelio all’asta: “Vendo ad un milione di euro la maglia di Maradona!”

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17 Maggio 2017 12:10 Di redazione
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Cinquantotto magliette, sette paia di scarpette, due fasce da capitano, un pallone, undici paia di calzerotti, ventitré pantaloncini e sei tute da allenamento. Probabilmente è la collezione più ricca al mondo di cimeli appartenuti a Diego Armando Maradona, regalati direttamente dal Pibe de oro a quello che nella sua permanenza napoletana era diventato un suo grande amico, Salvatore Luise, titolare dell’ omonimo caseificio di Castel Volturno, proprio dove si allena il Napoli di oggi e dove abita il capitano Hamsik.

La singolare collezione adesso appartiene al figlio di Salvatore, Antonio, consigliere comunale della città domiziana, che le ha dato anche un nome: «La collezione del Re». Solitamente, i cimeli sono ben custoditi nelle cassette di sicurezza di un istituto di credito, ma il forziere venerdì si aprirà e scortati da un istituto di vigilanza i reperti torneranno a Castel Volturno per essere esposti al «Bistrot Domizia» nel corso di un evento pubblico.

Mancherà il pezzo pregiato, la numero 10 di colore blu indossata dall’ Argentina nella sfida mondiale contro l’ Inghilterra ai Mondiali messicani trentun anni fa, quella in cui Diego segnò la rete più bella della storia e poi il gol con la Mano de Dios. Ragioni di sicurezza hanno convinto Luise a lasciarla nella cassaforte dove è custodita. Peraltro, a breve vedrà luce anche questa mitica casacca perché sarà battuta all’ asta a Tokio, col prezzo di partenza di un milione di euro mentre il resto della collezione che verrà esposto venerdì è stimato intorno ai cinque milioni e mezzo d’ euro.

La «collezione del Re» conquistò la notorietà nello scorso gennaio, quando in occasione della cena di gala organizzata all’ hotel Vesuvio dopo lo spettacolo di Diego e Alessandro Siani al San Carlo, il pezzo più pregiato sparì e la notizia fece il giro dei media mondiali. Luise, accompagnato dal padre, aveva partecipato a quell’ evento portando una maglietta che era stata donata alla loro famiglia da Andrea Carnevale, l’ ex campione del Napoli che a sua volta l’ aveva ricevuta da Diego. Era quella indossata dal Pibe de oro durante il primo tempo dell’ incontro di calcio forse più carico di suggestioni della sua fantastica carriera, quello con la sua nazionale contro la rappresentativa di un Paese che pochi mesi prima l’ aveva umiliata militarmente nella battaglia delle Falkland.

Proprio durante la cena nel lussuoso hotel sul lungomare la maglietta fu rubata, gettando ovviamente nello sconforto i Luise. Grazie al servizio di videosorveglianza dell’ albergo, però, la polizia riuscì a individuare rapidamente il responsabile e a recuperare il cimelio. «Che però non sarà esposto durante l’ evento di venerdì», puntualizza il collezionista. «Diego Armando Maradona dice Luise è patrimonio mondiale, ed è giusto che tutti possano ammirare tutti gli altri suoi cimeli. In questo modo riuscirò ad accontentare i tantissimi che in maniera privata mi chiedono di poter vedere, fotografare o semplicemente stare il più vicino possibile a oggetti appartenuti al più grande giocatore di tutti i tempi».

Insomma, la passione per il Napoli calcio della Domiziana parte molto prima dell’ arrivo del patron De Laurentiisalla foce dei Regi Lagni dove ha stabilito il suo quartier generale dieci anni fa. «La cosa che mi mancherà di più di Napoli sarà la tua mozzarella», scrisse Diego al papà di Antonio come dedica a una foto scattata il giorno della sua partenza dall’ Italia. Eppure, parte del giocatore di calcio più forte di sempre non ha mai lasciato Castel Volturno, i cimeli del re sono alla foce del fiume Volturno.

Fonte – Il Mattino

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