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Nicolas Higuain attacca ADL: “E’ sparito, compra i giovani per poi rivenderli! Ounas lo consigliai io. Sarri e Giuntoli fenomeni”

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7 Luglio 2017 09:24 Di redazione
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Nicolas Higuain, fratello agente di Gonzalo attacca il patron del Napoli sulle pagine di Tuttosport: «Stavolta non è una partita di calcio. E’ una cosa più seria: parliamo di un professionista che aveva un contratto preciso e il suo ex datore di lavoro, il presidente De Laurentiis, non lo ha rispettato fino in fondo. Mio padre è nel calcio da 45 anni, io da 25: mai fatto un reclamo, mai vissuta prima una situazione del genere. Sono stati gli avvocati a consigliarci l’azione legale. Ci sono le prove, abbiamo fiducia nell’imparzialità dei giudici e nella giustizia italiana».

Come mai siete arrivati al tribunale? «Perché De Laurentiis è sparito, dalla scorsa estate non mi ha più risposto al telefono… L’ho chiamato più volte per trovarci e risolvere la situazione tra noi, ma il massimo della risposta è stato farmi richiamare da Chiavelli (consigliere delegato del Napoli, ndr) per farmi dire che non voleva essere disturbato. Quando firmammo per il Napoli ci fece un sacco di promesse… Consiglio a tutti i procuratori che portano i loro giocatori a Napoli di mettere tutto per iscritto e alla presenza di avvocati quando prendono accordi con De Laurentiis».

A distanza di un anno che idea si è fatto dell’operazione? «Noi abbiamo fatto la scelta giusta, la Juventus è uno dei primi cinque club al mondo. Ma il più contento di tutti è De Laurentiis, che ha incassato 90 milioni di euro. Lui fa tanto cinema, compra i giovani solo per poi rivenderli. Ounas? Glielo avevo consigliato già io un anno e mezzo fa. La fortuna del Napoli è avere due fenomeni come Giuntoli e Sarri, che Aurelio riesce comunque a criticare come successe a Madrid”.

Gonzalo si trova meglio con Agnelli? «Ovvio. Agnelli ha un altro stile, lui e De Laurentiis sono come l’acqua e l’aceto. Andrea non entra mai in questioni tecniche, fa il presidente. Dopo la sconfitta di Cardiff ha abbracciato mio fratello e tutti i ragazzi. Aurelio di Champions non può parlare proprio, non è mai arrivato in finale. De Laurentiis chiacchiera tanto, una volta riuscì a tirare in ballo mia madre e a dare pubblicamente del chiattone a Gonzalo perché non segnò per tre partite in una stagione in cui con 36 gol ha stabilito il record italiano».

Anche la scorsa estate Gonzalo è stato preso in giro per qualche chilo in eccesso… «Se ne parla tanto, è una storia che mi ha stancato. Mio fratello ha una struttura fisica fortissima, è un toro. Lo scorso anno aveva patito l’ansia e la pressione di una estate difficile, in cui ha dovuto prendere decisioni importanti, cambiare squadra, città, compagni. Questo ritiro sarà diverso: ora è sereno e quindi sarà subito in forma, farà ancora meglio. Si sentono tante critiche, poi però parliamo di un attaccante che alla prima stagione nella Juventus ha segnato 32 gol, la maggior parte dei quali determinanti, vinto scudetto, Coppa Italia e perso la Champions soltanto in finale e contro il Real Madrid».

Che spiegazione si è dato di Cardiff? «La Juve è partita meglio e se Navas non avesse fatto un miracolo su Pjanic forse sarebbe girata diversamente… Il Real ha giocato alla grande e meritato nella ripresa. E la fortuna, come nel 2-1, gli ha dato una mano. Ma non vanno cercate scuse, si riparte senza problemi».

Per Gonzalo, tra Mondiale e Coppa America (2 volte), è stata la quarta inale persa: i critici non glielo perdonano… «Le finali le perde chi ci arriva e ci arrivano solo i più forti. Gonzalo è tra i 10 giocatori più determinanti del mondo. Neanche Cristiano Ronaldo ha vinto subito quando si è trasferito al Real Madrid. Gonzalo non ha un problema psicologico legato alle finali, non ha bisogno di motivatori».

Lo ha dovuto consolare in vacanza? «Non scherziamo… Io la medaglia del secondo posto l’avrei butta via, ma sinceramente non so che fine abbia fatto… Gonzalo è pronto a ripartire al massimo. Qui a Buenos Aires si è rilassato, ha staccato la spina per 15 giorni e ora ha raggiunto mio fratello Federico negli Usa, dove intensificherà gli allenamenti. Durante queste vacanze non ha voluto sfidarmi a paddle perché odia perdere, però ci siamo divertiti col calcetto. La squadra dei miei amici contro quella del “Flaco”, cioè Gonzalo. Lo chiamiamo così in famiglia: flaco significa magro. Da piccolo era uno spaghetto, mentre adesso è fortissimo, un toro. Impossibile da fermare anche nelle nostre partite a calcetto. Stavolta abbiamo giocato con le maglie dell’Atletico Tucuman e dell’Independiente Rivadavia di Mendoza. Gonzalo ha vinto tutte e tre le partite: e chi lo blocca uno così…».

A proposito di campionato argentino: la Juventus ha acquistato Bentancur dal Boca Juniors. «Se si adatta in fretta all’Europa e alla Juventus può diventare un top. Ha piedi buoni, fisico e personalità da vendere, giocare nel Boca Juniors a 19-20 anni senza avvertire pressioni non è da tutti. Può diventare un regista alla Busquets, ma più dinamico». Si aspetta dei botti di mercato dalla Juventus? «Marotta e Paratici sono bravissimi: 2 finali di Champions in 3 anni non sono un caso, bensì il risultato di una programmazione ben fatta. Loro comprano per vincere, la Juventus fa sempre bei colpi. Schick è un talento e anche Bernardeschi sarebbe un bell’innesto. I giocatori bravi sono sempre i benvenuti».

Sorpresi o delusi per l’addio di Dani Alves? «Dispiace che sia andato via perché è il miglior terzino destro al mondo e un gran professionista. Ma se un giocatore vuole cambiare è giusto non trattenerlo. Se la Juve lo ha liberato è perché ha la possibilità di acquistarne altri, bravi».

Gonzalo potrebbe finire la carriera europea in bianconero? «E’ una possibilità concreta. Alla Juventus sta benissimo, è innamorato del club, della città, dell’ambiente vincente. Ringrazieremo a vita Agnelli, Marotta e Paratici per aver compiuto questo sforzo economico».

Può essere l’anno della consacrazione della coppia Dybala-Higuain? «Già la scorsa stagione hanno fatto bene, come tutta la squadra. Conoscendosi ancora meglio potranno diventare un tandem pure più esplosivo. Sono amici, si stimano. A Gonzalo è dispiaciuto saltare l’amichevole benefica di Dybala, ma la sera prima era andato troppo per le lunghe il matrimonio di Messi…».

Contento, Gonzalo, del rinnovo di Allegri? «Molto. Hanno un buon rapporto. Massimiliano è un top come Conte, Guardiola, Ancelotti. Hanno stili diversi, ma sono numeri uno. Di Allegri apprezzo il carattere. Fidatevi di me: bisogna avere le palle per parlare e gestire uno spogliatoio con tanti campioni come quello della Juventus».

Ha un sogno per suo fratello? «Spero che il 2018 sia l’anno della rivincita totale. Rivincita in finale di Champions e in finale Mondiale. Aver perso a Cardiff significa vivere un’altra stagione cullando il sogno dell’Europa. Non importa ritrovare il Real o un’altra squadra, a Kiev. Conta arrivarci e vincere. Gonzalo sa bene che alzare la Coppa con la Juventus dopo 22 anni gli garantirebbe un posto importante nella storia di uno dei club più famosi e affascinanti del mondo. Ci tiene parecchio, anche perché è ingiusto che una società come la Juventus abbia conquistato solo due Coppe dei Campioni».

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