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Corbo punge: “Ecco i 7 punti critici: Sarri non fare come Zeman!”

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21 Ottobre 2016 09:36 Di redazione
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Sulle cause del crollo si può discutere fino all’alba di domenica. Fondata è anche la tesi del partito di Sarri. Il Napoli non ha vinto per un gol in fuorigioco annullato, ha perso per un gol in fuorigioco convalidato ai turchi. Ma insabbiare tre sconfitte consecutive, 15 gol presi tra campionato e Champions, farebbe arrossire anche il più astuto degli struzzi.

Più che un processo, è opportuna una domanda: che fare, si può arginare questa voragine, come uscire dall’emergenza. Tocca a Sarri: deve fare un patto con se stesso. Dimenticare il passato, guardare avanti, sacrificare le teorie per due obiettivi: mettere in sicurezza la difesa e trarre vantaggio dagli acquisti.

Il sospetto che abbia dei pregiudizi l’ha fornito purtroppo lui: giusto incolpare proprio Diawara, dopo una partita giocata con tre fantasmi? Insigne, Hamsik e Jorginho non c’erano, per tacere su Reina. Coraggio, quindi. Meglio ricominciare. Giocar bene e perdere richiamano un allenatore geniale, testardo e infelice: Zeman.

1) La difesa senza Albiol soffre più dell’attacco senza Milik. Va consolidata davanti al non più invincibile Reina.

2) Inutile punire ancora Maksimovic per gli errori contro la Roma: in attesa di Albiol, va provata e riprovata l’intesa con Koulibaly, Hysaj e Ghoulam.

3) La mediana con l’attuale Jorginho tra il tonico Zielinski e lo stralunato Hamsik è un un muro di cartavelina. Non protegge la difesa. Indispensabile Allan, unico incontrista fra sei mediani.

4) Diawara non va criticato, è un gigante al confronto con Jorginho, che fa gli assist agli avversari dalla partita con il Benfica.

5) Gabbiadini è una risorsa, soprattutto se la squadra evita di sovraesporsi in avanti: si crea solo confusione, se mancano ampiezza e accelerazioni brucianti.

6) Mertens ora è insostituibile, sia a sinistra o al centro. Anzi, la soluzione è portare la squadra un po’ più dietro. Evita così le ultime sbandate su grandi spazi. Non solo, il “falso nueve” tatticamente richiede ripartenze nella profondità. Mertens e Callejòn sono scattisti, non hanno la fisicità degli uomini d’urto.

7) Mettere in competizione con pari diritti vecchi e nuovi, piuttosto che emarginare gli ultimi arrivati. Che ne pensa Sarri?

di Antonio Corbo – La Repubblica

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