Higuain, il papà: “Abbraccerà i compagni e Sarri. DeLa è il passato! Per rispetto non esulterà”
«Io che sono davvero il padre, capisco le parole di Sarri. Gonzalo gli ha dato tanto, ma gli deve anche molto». Parola di Jorge Higuain, il Pipa, che ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine di Tuttosport.
Domani suo figlio affronterà per la prima volta il Napoli dopo l’addio estivo: lo sente emozionato? «L’emozione sarà quella di giocare una partita importante, uno scontro diretto per lo scudetto. Naturalmente sarà contento di rivedere gli ex compagni e Sarri, un allenatore con cui ha avuto sempre una relazione stupenda. Sono sicuro che Gonzalo abbraccerà lui e tutti i ragazzi».
Ha nominato Sarri e lo spogliatoio del Napoli, non De Laurentiis… «Sarri e i giocatori sono una cosa, De Laurentiis un’altra. Non mi interessa parlare del presidente, fa parte del passato».
Pensa che Gonzalo, in caso di gol al Napoli, esulterà? «E’ una decisione sua, non so come si comporterà».
Beh, conoscendolo… «E’ un ragazzo affettuoso e credo che per una questione di rispetto non esulterà. La gente di Napoli, Sarri e i compagni lo hanno sempre trattato benissimo. E’ normale che quando la Juventus lo ha acquistato si siano arrabbiati».
Gonzalo come sta vivendo l’etichetta di “mister 90 milioni”? «Il costo è un problema legato alla clausola che c’era, non suo. Gonzalo pensa soltanto a lavorare e migliorare per aiutare la Juventus a vincere. Il club ha fatto un grande sforzo per comprarlo, lui vuole sdebitarsi e rendere felici i tifosi».
Sette gol tra A e Champions: Gonzalo si aspettava un avvio ancora migliore? «A mio figlio interessa solo essere campione con la Juve, cioè vincere. Se poi segna lui o Dybala o Mandzukic o Cuadrado… non importa. Quello che conta veramente è che la squadra sia in testa alla classifica, in campionato e in Champions».
Suo figlio viene descritto come un bomber che vive per il gol, uno che fatica a dormire quando non la butta dentro. «Che vive per il gol è vero, non c’è dubbio. Però… state tranquilli, la notte prende sonno anche quando non segna. Lavora duro per migliorarsi e fare gol, ma sta vivendo con normalità questo periodo».
Secondo lei anche con la Juventus potrà segnare tanto come lo scorso anno? «Certo che può! E’ solo una questione di tempo. Più migliorerà la conoscenza con i compagni e più segnerà».
Lei che ha visto migliaia di partite di suo figlio, come pensa che i compagni lo possano aiutare a riprendere la via del gol? «Sono il padre, non entro nelle questioni tecnico-tattiche».
Un campagno di suo figlio che avrebbe voluto in squadra ai suoi tempi? «Se devo fare dei nomi, dico Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Uno è un portiere eccezionale e gli altri tre, per caratteristiche, mi ricordano i difensori della mia epoca, tutta gente brava anche a marcare».
Dopo 4 mesi di Juventus, cosa legge negli occhi di Gonzalo? «Felicità. E’ in una squadra top e in una delle società più importanti del mondo. A me, da padre, mi sembra tornato ai tempi del Real Madrid. La Juventus per me vale il Real».
La pensa così anche per la vittoria della Champions? «Sì, la Juve può trionfare. Dipenderà da tanti fattori: dovranno mantenere sempre la massima concentrazione e arrivare in condizione. Di sicuro la rosa è di estrema qualità: Dybala, Mandzukic, Cuadrado, Alex Sandro, Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli… E poi adesso è rientrato Marchisio, che con il suo modo di far girare la palla e la squadra aiuterà tutta la Juve a compiere un ulteriore salto di qualità».
Dybala sarà il grande assente dello Stadium… «E’ un peccato. Oltre che un attaccante di livello, è un bravo ragazzo. E’ stato importante per mio figlio in questi primi mesi di Juve. Sono una bella coppia. E sono amici».
Da padre cosa sogna per Gonzalo? «Voglio vederlo vincere scudetto e Champions con la Juventus».
Si chiuderebbe il cerchio, visto che tra gli idoli di infanzia di suo figlio c’era Del Piero. «Gonzalo è sempre stato tifoso del River, ma è vero, per Del Piero e Trezeguet ha sempre avuto una adorazione».
Ha sofferto quando si parlava più dei chili che dei gol di suo figlio? «No, perché sono nel calcio da tanti anni e mi sono abituato a sentire delle critiche non vere».
Ci toglie un’ultima curiosità: alcuni compagni, tipo Dybala, chiamano suo figlio Pipa e non Pipita… «Il Pipa sono io. Gonzalo è il Pipita… (risata)».