CorrSera – Higuain, se esulta, anatema. Ma faccia il piacere: è della Juve e deve esultare.
Se esulta, anatema. Ma faccia il piacere: è della Juve e deve esultare. L’Italia referendaria è già attiva su un quesito non esattamente costituzionale, ma a quanto pare molto più dibattuto del dilemma sul bicameralismo. Da quando Higuain ha lasciato Napoli per Torino, è insignito della carica di traditore, conferito con plebiscito popolare, senza possibilità di remissione. Tutti sapevano che presto o tardi le strade si sarebbero incrociate, creando il grande gelo: adesso che il momento è qui, abbiamo il tema del giorno, di piazza e di salotto. Febbrile l’attesa di vedere che faccia farà, a chi darà la mano, come si muoverà.
Ma ancora più febbrile è l’attesa, al vago sapore masochistico, sull’ipotesi veramente estrema: se Higuain segnerà, mannaggia a lui, festeggerà o non festeggerà? Il suo trisavolo Altafini, nel senso che si trovò nella stessa situazione e diventò «Core ‘ngrato» siglando un 2-1 da juventino, quarant’anni dopo tira un po’ l’acqua al suo mulino e fa propaganda per il sì: «Se segna, adesso che è pagato dalla Juve, deve esultare». Josè non è pentito, tanto meno ruffiano.
È però lontanissimo dal sentire della Napoli passionale e romantica, che sul web sfoga la più biliosa creatività, con vignette del genere Ultima Cena, il Pipita tra i commensali e Sarri nei panni del Nazareno che pronuncia l’evangelica frase, stasera uno di voi tradirà. Si può dire serenamente: il clima è parecchio divertente. Così com’è, resta dentro il bacino umanissimo del sentimento e del risentimento. L’amore fortissimo di Napoli per Higuain non può che produrre contraccolpi iperbolici.
Ma questa cornice picaresca è una bella riscoperta per lo sport robotizzato che rimastichiamo continuamente nell’era due, tre, quattro punto zero. Bentornato al sano e intramontabile pop. Ma perché la storia sia davvero gustosa e sincera, totalmente, fino in fondo, non c’è margine per l’ipocrisia. Esiste una condizione basilare: se segna, Higuain deve esultare. Lo sport è libertà, deve sentirsi libero di esultare.
E con lui tutti gli ex di tutte le latitudini, perché di queste facce mortaccione da actor-studio non se ne può più. Il calcio ha un maledetto bisogno di spontaneità. Finiamola con il patetico cerimoniale del finto dispiacere. Higuain esulti. Per i napoletani sarà core ‘ngrato, un altro, il secondo. E che sia finita lì. Così vuole il gioco delle parti. Il gioco.
Il Corriere della Sera