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L’ESPRESSO – Higuain coinvolto nello scandalo Football Leaks con padre e fratello! Quanti movimenti sospetti

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4 Dicembre 2016 10:08 Di redazione
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Vi proponiamo in anteprima la  prima puntata dell’inchiesta de L’Espresso sullo scandalo relativo ai movimenti sospetti finanziari delle società di calcio. Parecchi club e top player coinvolti, si parte proprio da Higuain, il giocatore più pagato della Serie A con uno stipendio annuo di 7,5 milioni. Una parte dei guadagni di Higuain sono stati impiegati nella Higuazaca, una società di Madrid, fondata negli ultimi mesi del 2015, che ha realizzato importanti investimenti immobiliari nella capitale spagnola.

Nel business sono coinvolti anche Jorge e Nicolas Higuain, padre e fratello di Gonzalo, che tirano le fila di molti affari del calciatore. Tra i documenti di Football Leaks si trova per esempio un ordine di bonifico firmato da Jorge Higuain per la società Premier & co di Londra. Il pagamento, 32 mila euro, viene accreditato su un conto aperto presso un istituto di credito svizzero, la Bank Leumi. Dai documenti riservati che l’Espresso ha potuto consultare emerge che Premier & co, controllata da due fiduciari uruguaiani, ha fatto più volte da sponda agli intermediari argentini legati a Simonian. Non è chiaro per quale motivo il padre di Gonzalo, nel febbraio del 2015, abbia versato quei soldi alla società londinese.

Per chiarire la vicenda, l’Espresso ha cercato di contattare il calciatore, che ci ha fatto sapere di non essere disponibile a parlare. Non resta dunque che attenersi alle carte, ai documenti. E andando indietro nel tempo si scopre che fin dal 2007 i diritti di immagine di Higuain sono stati ceduti alla Supat, una società olandese. Come rivelano le carte di Football Leaks, è alla Supat che la Nike versava parte dei compensi per il contratto di sponsorizzazione stipulato con l’ attaccante all’ epoca in forze al Real Madrid. La sede nei Paesi Bassi offre un duplice vantaggio fiscale: al basso livello di tassazione delle imprese si aggiunge il trattamento particolarmente favorevole per le aziende che gestiscono beni immateriali come marchi, brevetti o, appunto, i diritti d’ immagine.

Quando Higuain approda al Napoli il vecchio accordo con la Nike viene rivisto. La Supat esce di scena ed è il club del patron Aurelio De Laurentiis a gestire direttamente questo tipo di contratti. La trattativa non dev’essere stata facile, se è vero, come emerge dai documenti, che l’ intesa riveduta e corretta con lo sponsor viene siglata solo all’ inizio del 2015, ovvero 18 mesi dopo l’ arrivo dell’ attaccante argentino in Italia.

Anni prima, anche il viaggio del giovane Higuain verso Madrid aveva seguito un itinerario piuttosto singolare. Partito dal River Plate, il promettente Pipita fa tappa al Locarno, squadra della serie B elvetica che certo non poteva permettersi un calciatore di quel livello. I soldi, in effetti, arrivano dalla HAZ, società al centro di innumerevoli operazioni che hanno portato in Europa giocatori sudamericani. Fatto sta che Higuain non vestirà mai la maglia del club svizzero, che nel giro di pochi giorni rivende il calciatore per 18 milioni di dollari dopo averlo acquistato per 6.

La differenza, cioè il profitto dell’ operazione, è andata per oltre il 50 per cento alla HAZ, a cui il River Plate, sull’orlo del crack si era legato mani e piedi. La vicenda, già raccontata in passato, nel 2013 è finita al centro di un’ inchiesta giudiziaria in Argentina sull’ evasione fiscale nel mondo del calcio. L’ indagine è stata di fatto insabbiata e nel frattempo Gustavo Arribas, uno dei tre proprietari della Haz (gli altri sono Fernando Hidalgo e Pini Zahavi), ha fatto carriera: è diventato nientemeno che il capo dei servizi segreti di Buenos Aires, nominato dal suo grande amico Mauricio Macrì, eletto l’anno scorso presidente dell’ Argentina.

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