Arbitri e fatturato, Sarri risponde così a De Laurentiis: 66 milioni “seduti” in panchina
“E’ un problema che non esiste“. Con queste parole Maurizio Sarri ha provato a liquidare nel post gara di Napoli-Chievo le domande sulla polemica a distanza con il presidente Aurelio De Laurentiis.
Acclamato dalla curva B che gli ha dedicato uno striscione (“Sarri uno di noi“), l’allenatore toscano dopo le dure parole del presidente sulle polemiche arbitrali (“niente alibi“) e sugli obiettivi stagionali (“siamo il quinto fatturato ma abbiamo investito 128 milioni nel mercato quest’anno per poter dare ai napoletani e all’allenatore una squadra competitiva”), la sua risposta l’ha data direttamente dalla panchina.
A quasi un mese dalla chiusura del calcio mercato, con sette partite ufficiali già disputate, Sarri non ha concesso alcun minuto a cinque dei sette acquisti: Giaccherini, Rog, Maksimovic, Diawara e Tonelli. Ben 66 milioni di euro o poco più, la metà di quelli investiti. Giocatori che hanno assistito al brillante inizio di stagione seduti in panchina.
Qualcuno dirà, come è stato già sottolineato, che la gara con il Chievo non era del tutto chiusa per dare spazio a chi è arrivato da poco nella rosa allenata dal tecnico toscano. Tuttavia, giocatori che conoscono bene il campionato italiano e che hanno esperienza, vedi Giaccherini o Maksimovic, scampoli di partita li meritavano ampiamente.
“Abbiamo usato 18 giocatori ma spero di poter usare anche gli altri dopo la prossima sosta per le nazionali“. Dichiarazioni, quelle di Sarri nel post di Napoli-Chievo, che non faranno sicuramente piacere a De Laurentiis che dopo l’acquisto di Rog aveva suggerito all’allenatore la possibilità di utilizzare più moduli per sfruttare appieno la rosa a disposizione.
la possibilità di utilizzare più moduli, passando da un centrocampo a 3 a un centrocampo a 2 a seconda delle squadre (continua)
— AurelioDeLaurentiis (@ADeLaurentiis) 29 agosto 2016