Assurdo a Verona, sediolini divelti e lanciati contro i napoletani. Azzurri accolti dal coro scimmia. Vergogna!
L’edizione odierna del Mattino evidenzia la vergognosa accoglienza dei tifosi del Verona riservata al Napoli: “Hanno accolto ognuno degli undici azzurri con un urlo assai poco gradevole: «scimmia». Pensate alla scena, con lo speaker che legge la formazione, prende una pausa dopo il nome e dall’ alto del Bentegodi si sente il coro «scimmia». Così per undici volte. Più, sia pure a tono dimesso, con Sarri. Non c’ entra nulla il colore della pelle, è un coro senza distinzione e che tira in ballo chiunque, basta che sia del Napoli.
Con trattamento speciale per Lorenzo Insigne, a cui viene spesso rivolto anche un buu di accompagnamento per ogni sua azione. Ma che volete che sia? Ormai questo stadio è una persecuzione per lui. Insigne non si scompone mai, anzi più lo insultano più i suoi scatti sembrano rapidi, il suo tocco delicato. Non si lascia mai andare, tranne alla fine, quando tradisce il tumulto che ogni volta che vieni qui ha dentro di sé. E si lascia andare quando quei cori contro di lui non cessano neppure con la partita terminata. E tirano in ballo la mamma. A quel punto si sbatte la mano sul petto, lì dove c’ è il cuore, per l’ appunto. Una, due, tre volte. Lo stadio fischia. A lui non importa. Lo rifà. Ancora un’ altra volta.
Più gli ultrà fischiano e più lui ripete il gesto. Fino all’ ultimo metro che resta in campo. Come a voler dire: Napoli è nel mio cuore. Tra i migliori in campo, ancora una volta. Forse il migliore. E ancora una volta al Bentegodi, anche se non ha fatto gol. Fischiate pure, tanto Insigne non si fa certo scoraggiare. Nessuno getta in campo banane, ma magari il prossimo passo sarà questo. Chi può dirlo? E magari qualcuno del Napoli la sbuccerà e se la mangerà.
Proprio come fece Dani Alves in Spagna qualche tempo fa. D’ altronde, al Bentegodi siamo andati vicini alla scena: nel pomeriggio era persino circolata una foto con una foto di un tale con addosso la maglia azzurra numero 24, la scritta «Inscimmia» e in mano una banana. Forse non era un fake, ma sicuro non era di ieri, visto l’ abbigliamento invernale di chi lo circondava (a Verona nel pomeriggio la temperatura era di circa 26 gradi). Eppure la foto, propagatasi come un virus, ha scatenato le reazioni dei due mondi in lotta tra loro: i napoletani hanno iniziato a replicare all’ insulto, i veronesi pure.
Le scintille in questo caso diventano incendi in pochi minuti. Anche il suocero di Insigne non ha resistito ed è intervenuto, a piedi uniti, difendendo Lorenzo e insultando i veronesi. In tribuna c’ è il fratello Roberto, che ora gioca nel Parma con l’ altro napoletano Dezi: vengono riconosciuti e insultati. La Digos è costretta a cambiare posto ai due.
Non poteva cominciare peggio la serie A, non poteva festeggiare peggio il ritorno tra i grandi, l’ Hellas.
La violenza verbale in tribuna non si è fermata neppure ieri, tipo armistizio per la strage di Barcellona, e ha coinvolto pure i tifosi napoletani (un migliaio circa), tornati al Bentegodi dopo diversi anni e che non si sono certi fatto scivolare tutto addosso. Si sa che tra azzurri e scaligeri è una specie di faida. Lo sfottò è un’ altra cosa. Insigne se ne sta per conto suo, nonostante gli insulti che gli cadono a pioggia. Non ci sono spiegazioni logiche né assoluzioni. Il punto è che i cori arrivavano da ogni parte dello stadio: la curva degli ultrà gialloblù era infatti «desertificata» a causa della chiusura per due turni. Perché?
Ovvio, altri buu razzisti a due giocatori di colore del Vicenza. E intanto ogni volta che il Napoli viene qui il Bentegodi precipita: si insulta e si offende, si invoca la mamma di Insigne, si urla «scimmia» e si intonano cori contro prima e dopo il minuto di silenzio per i morti della Rambla di Barcellona.
Momenti di tensione ce ne sono stati prima della gara per un lancio di bottiglie da parte di ultrà gialloblù contro alcuni pullman della tifoseria partenopea, in arrivo nel parcheggio del Bentegodi. Immediato l’ intervento delle forze dell’ ordine che hanno effettuato carica di alleggerimento per disperdere gli ultrà veronesi. Tensione anche alla fine della partita quando alcuni ultrà del Verona hanno divelto alcuni sediolini e li hanno lanciati nel settore occupato dai tifosi napoletani”.