Atalanta, Caldara: “Che impresa al San Paolo, quest’anno sarà difficilissimo: che spettacolo il Napoli”

Mattia Caldara, difensore dell’Atalanta, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport: «Alla Juve non avrò tempo per sbagliare: questa stagione all’ Atalanta mi servirà per fare altra esperienza. Sono grato al club che mi ha mandato in B quando era giusto per crescere».

Alla Juve troverà Chiellini, uno dei suoi modelli con Nesta. Che cosa vorrebbe avere di questi grandi difensori?
«Di Chiellini la grinta, che non penso di avere purtroppo, e la forza sull’ uomo. Di Nesta l’ eleganza e la testa: capiva sempre prima dove arrivava la palla».

Dicono che sia anche una sua caratteristica.
«Ci provo, ma tecnicamente devo migliorare molto».

Sarà un’ annata importante per lei e per l’ Atalanta. Che prospettiva avete per l’ Europa League?
«Sarà una stagione piena di partite importanti, non avremo tempo di preparare bene le gare, ma dovremo essere forti mentalmente. L’ obiettivo è passare il turno, sia per noi che per i tifosi che l’ anno scorso ci hanno dimostrato quanto volevano l’ Europa».

A volte giocare in Europa League a lungo andare crea problemi ai club medio-piccoli che non hanno una rosa adeguata.
«Abbiamo una base molto solida, una squadra con impronta forte data da Gasperini. Stare fra le prime quattro è una cosa unica, ma possiamo dar fastidio a molti. L’ Atalanta è completa, siamo tutti possibili titolari, l’ allenatore avrà alternative giuste. Potremo far bene anche in Europa League».

Tanti di quelli che sono cresciuti con lei se ne sono andati. Si sente più solo?
«Con i ragazzi dell’ Atalanta cresciuti con me c’ è amicizia vera. Questo club è un ambiente ideale. Ma è giusto così, è giusto avere obiettivi grandi, sperare di vincere trofei. I miei ex compagni hanno fatto la loro strada».

Spinazzola alla fine è rimasto: un bene per lui e per l’ Atalanta?
«E’ un giocatore molto forte, chiunque vorrebbe giocare con lui. Detto questo, non voglio entrare nello specifico di una vicenda che non mi coinvolge direttamente».

Pensa che il suo distacco a fine stagione sarà difficile?
«Non ci sto pensando. Vivrò serenamente il passaggio alla Juve, sono consapevole che prima o poi bisogna staccarsi. Come sono andato a Trapani e Cesena andrò a Torino e mi calerò nella mentalità» E’ vero che Petagna la chiama il poeta? «L’ anno scorso, ora ha smesso. Non è più in camera con me e non mi vede più leggere».
Il suo lato negativo? «Sono molto timido, è una cosa che vorrei correggere».

Il lato positivo? «Mi alleno sempre al meglio, è importante per stare concentrato sulla partita. E sono uno che sta con i piedi per terra. Ho genitori, mamma impiegata, papà operaio, che mi hanno insegnato a rimanere me stesso.
E’ una cosa fondamentale».

Difficile stare con i piedi per terra quando ti intitolano una strada.
«E’ successo al mio paese, Scanzorosciate. C’ era tantissimo entusiasmo. Certo, non mi aspettavo così tanto».

E’ accaduto dopo i suoi due gol al Napoli. Il ricordo più bello?
«Non ne ho uno migliore di quello. E’ stata una notte incredibile, me la ricorderò per tutta la vita. A parte la gioia per i due gol, riuscire a imporsi al San Paolo è un’ impresa difficilissima. Ci aveva dato una grande carica».

Infatti da lì è partita la rincorsa europea. Crede che sia possibile ripetersi domenica?
«E’ complicato. Il Napoli è in grandissima forma, lo abbiamo visto contro il Nizza. Propone un calcio divertente ed efficace. Ma noi andiamo a giocare la nostra partita».

Il suo pronostico per lo scudetto? «Dico Juve favorita. Napoli e Roma subito sotto».

Ha già parlato con Allegri? «Non ho ancora avuto contatti».

Gasperini che cosa le ha dato? «Gli devo tanto perché mi ha dato fiducia e la libertà di sbagliare. Vuole sempre che i difensori rischino la giocata, che facciano partire l’ azione. Vuole intraprendenza».

Quale è stato l’ attaccante più difficile da marcare nel suo primo anno di A?
«Mandzukic mi ha fatto fare più fatica, ma ce ne sono parecchi forti».

Si aspettava il passaggio di Bonucci al Milan?
«Sinceramente no, ma credo non se lo aspettasse nessuno».

Forse per lei e per il suo futuro alla Juve è meglio…
«Da questi campioni c’ è sempre da imparare».

Riflessivo e razionale, lei dev’ essere la fortuna degli allenatori.
«No, perché?». Magari se la lasciano in panchina non protesta. «Se lo merito no». Un desiderio per la prossima stagione? «Confermarmi. Ora si fanno altre considerazioni nei miei confronti e quindi sarà difficile. Ma sono preparato, mi sto allenando per questo».