Ultimo aggiornamento mercoledì, 06 Novembre 2024 - 18:25

Calciatore uccide madre e sorellina di undici anni, ha confessato. Fu convocato anche in Serie A [VIDEO]

News
12 Luglio 2017 14:26 Di redazione
3'

Il ventunenne Solomon Nyantakyi, ex promessa del Parma Calcio, ha confessato di aver ucciso martedì sera sua madre e la sua sorellina di undici anni nella loro casa di via San Leonardo nella città ducale. Il ragazzo ha confessato il delitto dopo esser stato arrestato alla stazione Centrale di Milano. Nfum Patience, madre dell’assassino, e la sorellina Magdalene, sono state trovate senza vita verso le 21 di martedì sera. I corpi delle due vittime, trovate a terra nella sala da pranzo, avevano circa una ventina di coltellate alla schiena. Proprio da quella casa al sesto piano del condominio di via San Leonardo, una vicina ha sentito provenire – verso le 14.30 – delle urla. “Mamma, mamma”, è riecheggiato nel palazzo, poi il silenzio, il nulla, fino al ritrovamento dei cadaveri. A fare la tragica scoperta il figlio maggiore della donna, un ventiseienne poi ascoltato dalla polizia. I sospetti degli agenti sono immediatamente ricaduti su Solomon, risultato subito irrintracciabile.

Solomon è nato in Ghana, ma a otto anni si è trasferito a Parma insieme alla sua famiglia. Proprio nella città emiliana ha iniziato a giocare a calcio con il Milan Club, prima di essere acquistato dal Parma. Campione d’Italia nel 2013 con gli Allievi Nazionali nella squadra di Mauri e Cerri, il ventunenne era stato vicinissimo al Milan ma poi il suo acquisto da parte dei rossoneri era sfumato per la volontà di Donadoni – che lo aveva anche convocato per una partita di serie A contro la Fiorentina – di tenerlo nel club. Negli ultimi periodi, però, Solomon non era riuscito a dare la svolta definitiva alla sua carriera e aveva trovato contratti nel calcio dilettantistico, con Tuttocuoio e Imolese. Martedì sera l’atroce omicidio di madre e sorellina e la fuga, inutile, a Milano. Il ragazzo, pare abbia già confessato il duplice omicidio.

Donadoni, intervistato dall’Ansa, non riesce a crederci: “Ricordo Solomon, si allenava con noi del Parma. Non è facile inquadrare il carattere di un giovane calciatore in una squadra di A, ma ricordo che era un ragazzo tranquillo, anzi direi taciturno. E se davvero è stato lui, è difficile capire cosa possa essere passato per la sua testa: come si può arrivare a un gesto simile, cosa ti passa per la testa. Veniva dalle giovanili del Parma, era un centrocampista, poi quando la società è fallita non so che percorsi abbia preso (la sua ultima squadra è stata l’Imolese, n.d.r.). La prima domanda che mi viene è: perché? In condizioni mentali normali un gesto del genere è inconcepibile, alla base ci può essere solo un raptus di follia”.
 

 

LEGGI COMMENTI