Callejon e la confessione sull’addio di Higuain: “Gonzalo non mi disse che avrebbe lasciato Napoli”

Si ritroveranno, loro che ad essere avversari non sono mai stati abituati. Insieme al Real Madrid, insieme si sono trasferiti a Napoli nella rivoluzione spagnola, che con Benitez portò la colonia madrilena. Callejon ed Higuain, insieme ad Albiol, erano stati scartati, considerati non necessari in una squadra stellare che aveva fatto delle scelte precise. Il loro ruolo non sarebbe stato di primaria importanza. E così, dal bianco all’azzurro il passo è stato piuttosto breve, vista la caratura delle trattative.

 

DUE ANNI A MADRID, quindi tre stagioni napoletane, a consolidare un’amicizia che nemmeno il trasferimento alla Juventus del Pipita ha saputo mettere in discussione. Accomunati sotto tanti aspetti, i due, oltre che per la lingua che inevitabilmente li ha tenuti in sintonia fin da subito. Hanno spesso evitato la vita mondana, assecondando la parte più schiva del proprio carattere. L’affetto di Napoli era qualcosa di sconosciuto per loro, che in Spagna non erano nemmeno titolari. Infatti, hanno preso casa nello stesso parco, in via Tasso, dove prima di loro aveva alloggiato per un breve periodo anche Edinson Cavani. Un esilio dorato, su una delle alture che rendono ancor più caratteristico il paesaggio urbano della città, e ben sorvegliato, così da poter vivere serenamente la quotidianità domestica.

 

LE MODALITÀ DELL’ADDIO, tuttavia, sono ancora rimaste indigeste. Gonzalo Higuain si era mosso sottobanco e ha mantenuto il silenzio fino alla sua presentazione con la nuova maglia, lasciando a suo fratello il compito di esporsi mediaticamente e spiegare le ragioni di un trasferimento tuttora indimenticato. Dal canto suo, nonostante tutte le manifestazioni di disappunto ricevute, ha sempre ricordato con affetto i trascorsi napoletani, con cui si è riscoperto fenomeno. Nemmeno allenatore e compagni erano stati informati da lui e per nessuno ha riservato un saluto speciale. Qualcuno c’è rimasto male, dopo aver condiviso una cavalcata emozionante. Su tutti, proprio il suo amico José. “Non mi aveva detto che sarebbe andato via” aveva rivelato nel ritiro di Dimaro. Lì dove il Pipita aveva promesso di presenziare fino all’ultimo, nascondendo la sua decisione. E come nella migliore delle sceneggiature, al primo scontro col passato ha deciso la partita, rendendo vano proprio il gol dell’amico del momentaneo pareggio. Esultanza posata, gesto di scuse. A fine partita, il primo abbraccio (dopo i compagni) Higuain lo riserva a Callejon. Gonzalo lo cinge con affetto, lo spagnolo si mantiene più distaccato. Segno di un rapporto incrinato e soprattutto della delusione di vedersi sopraffatti in un modo così beffardo. Sia in Coppa Italia che in campionato, lo Juventus Stadium ha sorriso ai bianconeri e al Pipita, a segno in entrambe le occasioni. Il calendario stavolta ha collocato le due sfide di ritorno a distanza di tre giorni. Higuain ritroverà il San Paolo, saranno più fischi che applausi. E con un popolo che vive di cuore, non potrebbe essere diversamente.

Fonte – Il Roma