Carlo di Borbone: “Il Napoli gioca il calcio più divertente al mondo, vedrò il mio derby in tv e tiferò…”

Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro e Capo della Real Casa, segue le prodezze calcistiche del Napoli con autentica partecipazione. Ecco l’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno:

Assisterà ai due incontri al Bernabeu e al San Paolo?
«Non sarò a Madrid e, con mio grande dispiacere, non potrò essere a Napoli per il match di ritorno, ma guarderò entrambe le partite e non potrò che tifare per il Napoli. Probabilmente sulla carta partiamo sfavoriti contro i Campioni d’ Europa, ma non posso non sottolineare l’ ottimo lavoro fatto in estate da De Laurentiis che ha costruito una grande squadra attorno ad un grande allenatore».

Le piace il gioco del Napoli?
«Tanti esperti di calcio non solo italiani dicono che questo Napoli ha un gioco tra i più spettacolari e divertenti al mondo ed io condivido questo giudizio».

Allo stadio sarà presente anche Maradona, di recente protagonista a Napoli di uno show al San Carlo. Cosa pensa del campione e cosa pensa del fatto che uno spettacolo dedicato al calcio sia stato ospitato dal lirico di Napoli?
«Maradona è sicuramente il più grande calciatore della storia. È stato, e per molti lo è ancora, il simbolo di un Napoli ma anche di una Napoli vincente. Vedere le sue foto in giro per la città in occasione della sua recente visita mi ha fatto tornare in mente le sue grandi giocate, con le quali ha deliziato il mondo, portando a Napoli non solo due scudetti, ma anche la Coppa Uefa. Per quanto riguarda la bella iniziativa di ospitare al San Carlo uno spettacolo dedicato al calcio, non posso che fare un plauso alla direzione del teatro. Sono del parere che un luogo seppur così importante, aulico per certi versi, il più antico teatro dell’ Opera in Europa che si apre al moderno, sia un segnale di forte attenzione ai tempi moderni».

I legami fra Napoli e la Spagna sono molteplici e legati indissolubilmente alla dinastia dei Borbone. Lei, abolendo la legge salica, legge di successione dinastica, ha creato alcuni malumori in Spagna. Le polemiche sono sopite?
«Personalmente ritengo che i malumori siano stati ingigantiti da certe frange che hanno enfatizzato la reazione di un mio cugino, che non rappresenta la monarchia, lo Stato o il popolo spagnolo, dove tra l’ altro, mi risulta, che siano arrivati ad una fase avanzata di studio che prevede un superamento della legge salica anche all’ interno della Famiglia regnante e aprire alle donne. Per quanto riguarda i rapporti tra Napoli e la Spagna e tra Napoli e Madrid, si tratta davvero di rapporti ultrasecolari legati, fin dal Quattrocento, agli Aragonesi, passando per il periodo vicereale fino alla dinastia dei Borbone la cui grande storia inizia proprio con Carlo di Borbone, re prima a Napoli e poi a Madrid e di cui nel 2016 abbiamo celebrato i 300 anni dalla nascita».

Tornando al calcio, porterebbe le sue figlie allo stadio ad assistere ad una partita e – in particolare – una partita del Napoli?
«Le mie figlie amano il calcio e quindi certamente le porterei ad assistere alle partite allo stadio: credo che andremo presto insieme a vedere giocare il Napoli. Il legame tra la squadra azzurra e i napoletani, del resto, è un legame forte e profondo, che spesso va anche oltre il calcio ed è giusto che le mie bambine condividano, quando possono, gli amori e le passioni della ex capitale delle Due Sicilie. Da anni, ormai, al San Paolo sono molto presenti, su bandiere, maglie o sciarpe i simboli delle Due Sicilie associati a quelli della squadra e ne siamo felici: si tratta di simboli culturali importanti».

A lei, che è un appassionato velista, il calcio piace?
«Il calcio mi piace molto e penso che queste due passioni non siano in contrasto. Amo il mare e la vela, e anche il calore e la passione che si vive assistendo ad una partita. Proprio per questo già da qualche tempo stiamo cercando assieme al presidente De Laurentiis di organizzare una partita di beneficenza che coinvolga i giocatori della prima squadra e che a nostra volta ci veda parte attiva nella promozione e individuazione dei soggetti a cui destinare i ricavi. Insomma: siamo orgogliosi di questo Napoli, dentro e fuori dai campi di calcio».