Carnevale: “Napoli, ecco cosa serve per l’impresa. Fischi a Higuain? Non me l’aspettavo”
Andrea Carnevale, ex attaccante del Napoli di Maradona, ha rilasciato un’intervista sulla Gazzetta dello Sport: «Il nostro fu un miracolo, adesso serve un’ impresa. Un’ emozione indescrivibile, maggiore di quella provata in finale a Stoccarda. In Germania alzammo il trofeo, ma rimontare due reti alla Juve pareva fantascienza e invece…».
Consigli particolari da dare alla squadra di Sarri per emularvi?
«Attaccare sempre, a costo di rischiare qualcosa. Del resto mi sembra nel dna di questo Napoli e poi non vedo altra soluzione per provare a fare due gol ad una difesa granitica come quella della Juve».
A proposito, si ripeterà il canovaccio di domenica?
«Al Napoli serve giocare allo stesso modo ed essere magari un pizzico più preciso e fortunato. Capisco però quanto ha detto Allegri nel dopo partita, gli scudetti si vincono anche soffrendo e poi nella ripresa, specie dopo il gol del pareggio, la Juve mi ha dato l’ impressione di riuscire a gestire le sfuriate degli azzurri».
Lei ha giocato da ala e da centravanti. Chi sceglierebbe per domani tra Mertens e Milik?
«Sinceramente, oggi Mertens dà maggiori garanzie perché è diventato un attaccante vero. Mi sembrano perfetti i sincronismi del tridente del Napoli quando c’ è lui in campo. Spostarlo più avanti si è rivelata una grande intuizione. I “piccoletti” quando ti puntano nei pressi dell’ area di rigore sono pericolosissimi, è stato così anche per Alexis Sanchez che è diventato letale appena ha avanzato il suo raggio di azione».
Higuain è stato accolto da caterve di fischi. Se lo aspettava?
«Sinceramente no, o almeno non pensavo che i fischi fossero così forti. Dalla tv mi è parso amareggiato e lo comprendo perché lui al Napoli ha dato tanto. Le scelte professionali non andrebbero giudicate ma immagino la rabbia del pubblico del San Paolo che voleva prendersi una rivincita».
Cosa vuol dire giocare due volte contro lo stesso avversario a distanza ravvicinata?
«Non credo cambi molto. Sono squadre che si conoscono bene e magari ci saranno interpreti diversi. Di sicuro è bello che questa rivalità sia tornata viva come ai nostri tempi. Ecco perché auguro ai calciatori del Napoli di provare le stesse emozioni che ho vissuto io anni fa: ti restano dentro».