Corbo: “ADL vuole Leno o Rulli per il 2018. Reina può imitare Insigne e Mertens”
Antonio Corbo dedica ampio spazio alla questione Reina nel suo editoriale su Repubblica: “Nel calcio la più italiana delle commedie gira intorno a José Manuel Reina Paes, in arte Pepe Reina, campione d’ Europa nel 2008 e del mondo nel 2010, portiere spagnolo di virtuoso palleggio, plateale carisma, fascino gitano. Quando si dice, un leader.
In questa recita troppi hanno una parte, e tutti riescono a sbagliarla, perché dicono e non dicono, fingono e ammiccano, si espongono e si nascondono. L’ ambiguità genera solo equivoci, e gli equivoci un paradosso: il Napoli a due settimane dalla sfida per entrare nei gironi Champions e a 20 giorni dal campionato ha sei nomi per una sola porta. Sotto contratto Reina, Rafael, Sepe. In lista d’ attesa, il greco Orestis Karnezis dell’ Udinese. Ha idee confuse su scelte urgenti, ma chiare sul mercato 2018: vuol prendere l’ argentino Geronimo Rulli della Real Sociedad o il tedesco Bernd Leno del Bayer Leverkusen.
Una rara forma di presbiopia: si legge male da vicino, bene da lontano. Accade agli anziani, ma il Napoli di De Laurentiis ha appena 14 anni. Comincia proprio il presidente: annuncia a fine campionato che metterà un portiere bravo e giovane accanto a Reina, sarà poi l’ allenatore a scegliere il titolare . Pensa al polacco Szczesny che sta per lasciare la Roma. Dice cose giuste, ma sbaglia tempi e squadra. La rivelazione irrita Reina. In soccorso, arrivano giocatori e tecnico.
Già, tutti per uno, nessuno per il Napoli. De Laurentiis arretra. Il Napoli lascia che Szczesny diventi l’ erede di Buffon nella Juve. Entra in scena Reina. Reagisce alla sgradita battuta a cena del presidente con immediata replica via tweet, nelle poche righe c’ è anche la parola vergogna. Sembra finita tra lui e il Napoli. Da un presidente così, che fai? Fuggi. Magari al Newclastle o al City. Macché: Reina, che ha il contratto fino al 30 giugno 2018, chiede addirittura di prolungarlo per un anno o due. Una prova d’ amore per Napoli, certo.
Ci si mette poi Hamsik, il capitano: « Il numero uno nello spogliatoio è Pepe». Quasi abdica, il capitano non capitano è Reina, quindi. Fa muro anche Sarri. «Il portiere è Reina». E giù un diluvio di elogi. Non ammette altri portieri per quest’ anno. Già. Quest’ anno. Perché Sarri ha una clausola che può liberarlo il 30 aprile 2018, con penale di 8 milioni di euro. Ha già detto che vuol diventare ricco con il prossimo ingaggio. Non si esprime quindi sul portiere del futuro.
De Laurentiis, che pure nelle sue produzioni ricorda il film “Manuale d’ amore”, crede poco nei buoni sentimenti. Si concentra sulle cifre che l’ ad Chiavelli gli mostra. Il presidente non trovò il coraggio di confermare l’ annuncio e prendere per il futuro un gran portiere, rischiando di rompere con tutti a maggio. Non può darselo ora. Attende.
Fatalista come tutti gli scaramantici. La soluzione più corretta forse è quella che meno si legge. Reina è legato al Napoli per l’ intera stagione. Il contratto a termine, per definizione, non è infinito. Scade. Ma ci vuol tempo, quasi un anno.
Reina può imitare Mertens e Insigne: hanno reso aldilà di ogni aspettativa meritando il triplo di quanto il Napoli voleva loro concedere. Solo in Italia chi ha un regolare contratto ne chiede il rinnovo prima che scada. Reina rifletta. Può giocare da par suo l’ intera stagione, dimostrare che nei suoi guanti c’ è presente ma anche futuro: parare parare parare, poi trattare la proroga alle migliori condizioni se, e quando, il club lo riterrà opportuno. Può essere una bella scommessa. La fortuna a volte mette gli occhiali”.