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Corbo: “Gesto di De Laurentiis molto importante. Gustoso retroscena Sarri-Lazio”

Interviste
5 Marzo 2017 09:36 Di redazione
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Antonio Corbo, editorialista, analizza così la vittoria del Napoli sulla Roma, nel suo fondo apparso stamane sull’edizione di Repubblica-Napoli: “marzo, matto come il Napoli ecco il mese che cambia il panorama, un giro di vento e tutto sembra più chiaro, la Roma è di nuovo a due punti, vicina, vicinissima e ridimensionata da una sconfitta che le scoppia dentro, che ne sconvolge i destini: più che inseguire la Juve, deve ora guardarsi dal Napoli in rimonta. Sarri scarica su Spalletti il broncio che lo tormenta dalla notte di Madrid, a breve il presidente gli parlerà dritto al cuore, e riprenderanno da nemici felici.

Sarri intanto affonda l’ altro allenatore toscano nelle inquietudini di Trigoria, Spalletti più che alle strategie per cambiare club deve spiegare gli scompensi tattici. Sino all’ ingresso di Salah che l’ ha rianimata, la Roma soccombe infatti al Napoli, paga il divario la sua macchinosa fisicità e l’ elegante agilità del Napoli, tra l’ innocua potenza di Dzeko ed il trotto vincente di Mertens, tra l’ impalpabile El Shaarawy e l’ astuzia mordace di Insigne.

Ma Sarri vince la sua partita, prima di giocarla. Osserva la Lazio, si convince che niente possa più della velocità per battere la Roma, sa che può ferirla con le diagonali offensive sulla trequarti: come e più di Anderson, Keita e Immobile, il suo terzetto ultraleggero slabbra la difesa romanista. E ieri, come dimostrano il primo gol di Mertens ed il secondo ingiustamente annullato, la Roma cede là dov’ è più forte. Opera tra le linee un superbo Hamsik: supera la coppia che fa da schermo (De Rossi-Strootman) e indovina il lancio nel centro della difesa, con Manolas e Fazio che si aprono come le quinte di un teatro. Si rivede così l’ ampiezza del gioco offensivo: la subiscono i difensori esterni Rudiger e e Juan Jesus, che trascurano Insigne e Callejòn, i due esterni che tenendosi larghi sono pronti a ricevere palla per poi affidarla alla creatività di Hamsik. La giostra gira nel primo tempo, anche la difesa è tonica: bene Koulibaky, Albiol e Ghoulam, stenta solo Hysaj.

La Roma si ribella alla sua impotenza nella ripresa: pentito, Spalletti elimina Fazio e El Shaarawy per piazzare a destra un congegno insidioso: Peres al rimorchio di Salah. Passa a sinistra e accelera Perotti. C’ è una scossa, certo, ma il Napoli regge bene l’ urto perché Rog, mediano di tecnica e sostanza, supera l’ imbarazzo dell’ ammonizione, torna a pieno regime. Anche Sarri vuol farsi notare, non solo per l’ espulsione: in linea con Rog inserisce Diawara per un buon Jorginho e Zielinski per Mertens (crampi).

Si accorge però che il Napoli senza una punta accusa la reazione della Roma, deve sacrificare Hamsik sperando di dare profondità, quindi entra Milik. Il gol di Strootman apre il finale da incubo, c’ è da lottare, Reina torna Reina, soffre in tribuna anche De Laurentiis. Non solo la vittoria, anche il suo rientro può dare serenità. A due giorni dal Real Madrid è tornato il Napoli, nessuno lo fermi con oziose liti”.

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