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Cori deplorevoli e insopportabili, ma il becerume di Bologna aumenta con Diawara!

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11 Settembre 2017 12:40 Di redazione
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Come evidenzia l’edizione odierna del Mattino, alla fine non hanno resistito. Quei cori della vergogna sono partiti proprio nel finale della gara. Ma tutta colpa della delusione, per i tre schiaffi in pieno viso rimediati nella serata in cui erano certi di averla fatta franca. Invece, no. E allora, dalla curva intitolata a Bulgarelli parte quel deplorevole e insopportabile «lavali col fuoco, Vesuvio lavali col fuoco». Già, è più forte di tutto e di tutti. Si erano scambiate le due tifoserie una serie di «sopportabili» insulti, tipo chi non salta è bolognese e replica in salsa napoletana.
Tutto nei cliché del becerume da stadio. Poi la deriva è iniziata con l’ ingresso di Diawara che da queste parti non ha lasciato un bel ricordo: i fischi e i cori sono stati incessanti. Ma il colore della pelle non c’ entra nulla: Diawara per venire a Napoli, nell’ estate del 2016, si nascose e mandò una serie di certificati medici in cui rifiutava di presentarsi in ritiro. Aveva un solo obiettivo: lasciare il Bologna per firmare con De Laurentiis. Alla fine c’ è riuscito, ma ovviamente il cuore della tifoserie rossoblù se l’ è legata la dito. Già l’ anno passato fu accolto con durezza

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