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Criscitiello: “Accuse gravissime, il calcio trema: altro che banana! A Milano pericolosa baby gang”

Campionato
24 Ottobre 2016 12:46 Di redazione
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Michele Criscitiello, giornalista di Sportitalia, sulle pagine di Tmw, ha analizzato come di consueto il momento del calcio italiano. Ecco alcuni passaggi del suo editoriale: “C’è da dire grazie al Milan. Ha regalato una notte da Milan ai milanisti e ha ridato la speranza anche a chi (Napoli, Roma e lo stesso Milan) una speranza difficilmente potrà portarla avanti a lungo. Mi spiego: la Juventus è partita male in questo campionato e non brilla per come dovrebbe, dopo il mercato faraonico della scorsa estate, ma il campo conferma quanto vi dicevamo a fine agosto. La Juventus si è dimenticata di sostituire Pogba. Il centrocampo di Allegri non è messo bene e andavano fatti investimenti diversi. La vera notizia è, però, che a Milano gira indisturbata una baby gang pericolosa. Il ragazzino del ’98 in mezzo al campo ha grande personalità e tira delle mine negli incroci dei pali ai limiti della legalità. Se passa un vigile gli toglie il pallone e glielo sequestra a vita. Quel biondino lì pensa di essere a casa sua e di sparare pallonate in faccia al dio della porta. Roba da altri mondi. Il ragazzino ricciolino, lo scorso anno giocava in Primavera e quando trasmettevamo le partite su Sportitalia sembrava giocasse ad un altro sport. Una gazzella a centrocampo. Per fortuna che il Milan è andato in crisi economica, altrimenti a quel bambinetto neanche maglietta e pantaloncini gli avrebbero dato. Poi c’è quello ancora più piccolo che si permette di volare da un palo all’altro e non ha neanche la patente, se volesse invitare una fidanzatina a cinema a vedere un film di Natale. Deve andare in motorino, in attesa di compiere i 18 anni. Quel ragazzo così grosso ma così piccolo, se ci pensate, la domenica sera non lo fanno neanche entrare all’Hollywood. I compagni organizzano la serata, lui deve restare fuori perché è minorenne. Resta fuori e sta zitto. Non può andare a casa in auto e, quasi quasi, quando c’è il bollino rosso sui film deve essere accompagnato dai genitori. Non può, per ora, godere di tutte le cose normali di cui godiamo noi comuni mortali ma può godere davanti a 80.000 persone che urlano il suo cognome perché ha regalato un’impresa alla sua squadra. Vive il presente e sogna il futuro. Questa baby gang che potrebbe ampliarsi maggiormente perché in giro c’è tanta gente come Donna e Loca. E poi diciamocela tutta: Galliani ci starà anche poco simpatico, però, vedere a fine partita un dirigente esultare con quella voglia di vittoria dopo 30 anni, dopo aver vinto tutto al mondo e dopo aver saputo che tra un mese c’è il closing per la trattativa con i cinesi un po’ ci fa rappacificare con il personaggio”.

Poi il passaggio clou: “L’argomento più delicato lo teniamo alla fine. Con questi missili ho scoperto che Belpietro ha fondato un giornale che si chiama “La Verità”. Sono partiti missili terra-aria nei confronti del numero 1 della Figc, Carlo Tavecchio. La redazione di Sportitalia ha contattato Giacomo Amadori, giornalista che sta tirando fuori cose indecenti e lo ha invitato a partecipare ad una trasmissione in settimana. Scrive e prova cosa inaudite per un Presidente Federale. Cose da fare un baffo anche al miglior Blatter. Ovviamente Tavecchio ha querelato, ma essendo il Presidente della Figc gli chiediamo che dimostri con i fatti che i fatti (voluto gioco di parole) testimoniati da Amadori sono frutto della fantasia dell’autore. L’inchiesta è troppo dettagliata, fa nomi e cognomi, parla di conti e cifre. Questo è il giornalismo che ci piace e la cosa che fa riflettere è che a tirare fuori queste notizie non sia un giornale sportivo ma un giornale appena nato. Quando sono due anni che Tavecchio lo crocifiggiamo solo per la famosa banana di Opti Pobà, ultimo dei mali. A quanto pare. L’inchiesta torna indietro di 17 anni. Tavecchio era Presidente della Lega dilettanti. In sintesi Tavecchio fa fuori la vecchia agenzia assicurativa della LND, la Reale Mutua assicurazioni. L’anno dopo la Lega indice una gara per stipulazione di una nuova polizza e alla fine vince una società della banca Carige, a cui Di Cola aveva fatto da broker. Nel pezzo la figura di Di Cola è fondamentale. Ex arbitro che gestisce e porta i soldi delle assicurazioni dei dilettanti in paradisi fiscali. Le provvigioni sono di 6,6 miliardi di lire. Altri 1,85 miliardi di lire finiscono ad una società offshore, la Regalpart limited. Questo è un copia e incolla del pezzo pubblicato da Amadori. Noi non sappiamo se sia frutto della verità o della fantasia. Stiamo facendo rassegna stampa. Certo che ci vuole una bella fantasia a scrivere nomi, numeri e fatti così precisi. Dal canto nostro ci aspettiamo solo chiarezza da Tavecchio che sicuramente saprà dare, in fretta, le risposte giuste a questo scandalo che – se confermato – sarebbe da intervento non solo della Guardia di Finanza ma anche della Fifa dell’amico Infantino. Accuse gravissime al sistema calcio. Fa specie che ad occuparsene sia solo il giornale di Belpietro appena nato. Vogliamo capirci di più. Per ora possiamo solo complimentarci con Amadori per aver svolto la professione di giornalista. Se non dovessero essere confermate queste notizie ci complimenteremmo comunque con Amadori, per aver svolto la professione di regista cinematografico per un nuovo thriller in tutte le sale italiane”.

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