Cucci sicuro: “Coraggio Sarri, la porta dello scudetto è aperta!”
Profeta. Di sventura. Ma profeta. Ne do atto a Maurizio Sarri che contestai quando disse che la Juventus avrebbe giocato un campionato a parte. Aveva ragione. Poteva fare a meno di esternare la resa alle prime battute del torneo, ma – come dicono a Roma dai tempi di Petrolini “quanno ce vo’ ce vo’”. A proposito di Roma, le fu fatalissima la Dea Atalanta, proprio come al Napoli: ai due squadroni mastro Gasperini ha dato lezione di calcio, non solo tatticamente, visto che aveva davanti due tatticissimi signori come Sarri e Spalletti.
La sua squadra ha mostrato una tenuta fisica eccellente in forma del tutto diversa: riuscendo a contenere l’aggressività del Napoli dopo avergli segnato il gol vincente al 9’ con Petagna, dando lezione di calcio alla Roma con velocissime azioni in contropiede per tutta la ripresa (dopo avere incassato il rigore di Perotti al 40’ del primo tempo) e realizzando il successo meritatissimo con Caldara e il giovanissimo Kassiè (diciannovenne di origine ivoriana come il sedicenne Kean della Juve che però è nato in Italia).
Stabilito – da una poderosa alleanza gufesca – che alla Juve toccherebbe il sesto storico scudetto consecutivo, ora c’è da vedere chi potrà conquistare lo scudetto di consolazione fra Roma, Milan, Lazio, Atalanta e Napoli che fanno da damigelle inviperite alla Signora; anzi, aggiungerei al gruppetto degli inseguitori anche il cattivissimo Toro di Cairo & Mihailovic. La risposta ha cominciato a darla il campo con due terrificanti doppiette di Insigne e Belotti.
Del “Gallo” ci interessa che continui a essere il bomber della Nazìonale; di Lorenzo Insigne voglio cantare la rinascita – frutto di importante impegno fisico e psicologico – dopo lunga attesa del gol. Sono stati bravi, lui e Sarri, ad aspettarsi; ma il Napoli soffre comunque l’assenza dei bomber: uno infortunato, Milik, l’altro mortificato, Gabbiadini, il terzo…ancora il fantasmatico Higuaìn che la Juve ha voluto – a ben vedere i fatti, la sua faccia e la sua panza- non tanto per sè ma per sottrarlo al Napoli.
Come faceva un tempo, da prepotente; oggi li fa da spavalda padrona del campionato permettendosi di esibire a fine spettacolo anche il futuribile Kean Mouse 2000, sedicenne italo-ivoriano (mi viene in mente anche il Kessiè dell’Atalanta, diciannovenne giustiziere della Roma, e mi chiedo perché a Napoli non funzioni il Gioco della Gioventù). Coraggio, Sarri, e non se la prenda se la dico profeta di sventura: io credo ancora che la storia tricolore non sia chiusa, sta a lei trovare la porta per entrarci.
Di Italo Cucci – Il Roma.