Damascelli: “A Napoli è ancora tempo di bandiere, Insigne ultimo drappo dopo Totti”
Ecco un estratto dell’editoriale di Tony Damascelli sul Giornale dedicato al Napoli e ad Insigne: “Dove sono finite le bandiere del football? In qualche album di figurine, nascosto anche quello in qualche armadio. Lorenzo Insigne è l’ultimo drappo che il Napoli cerca di sventolare tra mille voci straniere. Figlio di una città diversa da se stessa, ogni giorno che il sole sorge sul golfo bellissimo.
Calciatore di istinto e di genio ma, come accade con i figli più amati questi si ribellano al primo rimprovero, considerandosi privilegiati, perdonati a prescindere. Insigne ambasciatore del Napoli e di Napoli è un’ idea come un’altra di Aurelio De Laurentiis che è uomo di spettacolo e usa l’aria di Napoli, orfana e vedova, nostalgica dei suoi idoli metechi, Maradona, innanzitutto, prima del grande Iscariota Higuain, per dire.
Dunque Lorenzo il Magnifico si avvia, forse, a diventare il capitano verace, ripetendo l’ amore, poi tradito, di Ciro Ferrara e di Fabio Cannavaro, scugnizzi di un’epoca comunque mercenaria come quella contemporanea. Francesco Totti siede sul seggiolone più alto e sventola la bandiera più felice del bambino cresciuto gigante, nella stessa città, addirittura nella stessa squadra. Ottavo re, anzi ultimo imperatore di Roma, città, come Napoli, all’inseguimento di una storia smarrita tra romanzi criminali e criminalità vera, insieme con il degrado miserabile.
Resistono, nella loro riserva speciale, gli indiani, metropolitani e non. Ultimi romantici di un calcio che vive di ricordi. E tale resterà, perché le bandiere, quelle vere, autentiche, genuine, si ammainano. Ma non si comprano”.