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IL DATO – Bentornato cinismo, si segna come una “big”!

Campionato
20 Novembre 2016 10:43 Di redazione
3'

Per un attimo, un semplice attimo, non s’ è più avvertita l’assenza del centravanti, dolce sensazione ad intervallare una mancanza nitida, vitale, ingombrante. È accaduto quando Insigne ha attaccato la profondità sul secondo palo, quando Mertens ha smesso di fare il “falso nueve”, quando Callejon ha tagliato l’ area col movimento opposto a quello suo classico. Il Napoli che torna a vincere ad Udine a nove anni di distanza dall’ultima volta (era il 2007) si (ri)scopre cinico ed efficace, affamato di gol e punti, per un istante – quello di cui sopra – abbandona alibi e possibili giustificazioni ed afferra il proprio destino indirizzandolo verso i tre punti ritrovati.

FEBBRE. Quella del sabato sera di John Travolta si trasforma in malanno pomeridiano con protagonista Lorenzo Insigne, che torna al gol dopo mesi e mesi di digiuno, critiche, polemiche e tele novele sul rinnovo. Il napoletano segna due gol da uomo d’ area di rigore: prima sbuca sul secondo palo insaccando a porta vuota, poi approfitta dell’ errore di Widmer tallonandolo per il raddoppio. Nel mezzo una traversa che grida ancora vendetta ed un erroraccio da posizione favorevole. S’ è imposto da vero leader nonostante i decimi di febbre che l’ avevano costretto a saltare la rifinitura mattutina tanto da rischiare il forfait.

SCOSSA. Il Napoli s’ è risvegliato ad inizio ripresa dopo un primo tempo tremendamente simile agli ultimi: tanto possesso palla, passaggi corti e orizzontali, velocità di manovra ma pochissima profondità. Nel secondo tempo è cambiata la marcia ed anche la volontà. La squadra di Sarri ha smesso di “giochicchiare” ed ha iniziato a correre, a guardare avanti senza smettere di provarci. L’ intesa del tridente leggero ha aperto le danze alla vittoria: Mertens ha arretrato di qualche metro la propria posizione favorendo il taglio sulla destra di Callejon, dall’ altra parte Insigne ha attaccato lo spazio alle spalle di Widmer sorprendendo lo due volte.

ALTERNATIVE. I due gol sono assai simili perché è stata evidente, finalmente, la voglia di segnare sfruttando le uniche armi a propria disposizione: la tecnica, i movimenti senza palla, la rapidità di gambe, ovvero le peculiarità del tridente che, per la prima volta da quando gioca insieme, ha saputo essere realmente incisivo e diretto. Questione d’ abitudine che lascia ben sperare in vista del futuro. Fino alla sosta altre sette partite col doppio obiettivo d’ avvicinarsi alla vetta della classifica e centrare la qualificazione agli ottavi di Champions League. Da supporto la presenza di Gabbiadini, l’equivoco tattico che avrà altrettante gare a sua disposizione per provare a dare un senso alla stagione.

Il Roma

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