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Emergenza Milik, al Napoli la “pezza a colori” non serve: c’è Sarri!

Calciatori
10 Ottobre 2016 11:02 Di redazione
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L’infortunio di Arkadiusz Milik, che priverà il Napoli del suo bomber principe per molti mesi, ha rilanciato un tema caldissimo e tanto caro ai napoletani: il mercato.

Leggendo le pagine dei social e spulciando nei commenti sembra di essere tornati tutti al 10 di agosto, a due mesi fa, quando si rincorrevano le voci su Cavani e Kalinic, con buona pace per Gabbiadini e le sue (legittime) ambizioni di poter far bene quello che è da sempre il suo mestiere: il gol.

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Il Napoli ha in rosa due calciatori da poter utilizzare nel ruolo di prima punta: Milik e Gabbiadini. Sulla effettiva adeguatezza dei due titolari del ruolo nello scacchiere di Sarri c’è poco altro da aggiungere, rispetto a quanto è stato già detto.

E’ vero che Milik ha maggiore prestanza fisica, esuberanza atletica e presenza in area di rigore rispetto a Gabbiadini, come è altrettanto vero che Sarri, che considera Gabbiadini una prima punta, non sembra lustrarsi gli occhi davanti al centravanti di Calcinate.

Ma il Napoli ha deciso, in sede di mercato, di affidarsi a questi due atleti, nonostante l’idea iniziale fosse quella di piazzare Manolo all’estero per poi prendere una prima punta di ruolo, più congeniale al gioco sarriano. Le contingenze del mercato ed una serie di valutazioni, più legate all’aspetto economico che del campo, hanno portato il Napoli a tenersi Gabbiadini, piazzandolo dietro a Milik nel ruolo di prima punta della rosa azzurra.

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Ora che la sciagura sportiva ha colto l’attaccante polacco, dunque, non resta che aggrapparsi a Manolo, in attesa del mercato di gennaio, allorquando bisognerà valutare i tempi di recupero di Arek, per poi decidere il da farsi.

A nulla servono le polemiche e le battaglie “social” su “quel che doveva essere e non è stato”. A detta di molti il Napoli ha una rosa ricca, varia e di qualità che può arginare l’emergenza, pur dovendo escogitare certamente qualcosa di diverso dal punto di vista tattico ed inventarsi un diverso modo di stare in campo, non potendo disporre del punto di riferimento, del terminale offensivo capace di far salire la squadra di 20 metri, per esempio, quando si trova ad essere schiacciata.

Noi siamo dalla parte di “quelli che… calma e sangue freddo”, perché tuffarsi sulla soluzione d’emergenza, per accaparrarsi uno svincolato potrebbe non essere una soluzione giusta e risolutiva. Sul mercato degli svincolati di lusso ci sono pedigree che ingolosiscono e solleticano la fantasia del tifoso, bulimico di nomi e avido di risposte istantanee.

La fretta non è stata mai amica del “far bene”, lo insegna la storia, soprattutto nel calcio. Portarsi a casa un 38enne come Klose, significherebbe non vederlo in campo prima di dicembre, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista regolamentare.

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Il regolamento federale parla chiarissimo e recita che per inserire un nuovo giocatore nella lista dei 25 giocatori, cosa consentita solo una volta in stagione, bisognerà escluderne un altro che potrà rientrare a gennaio solo al posto del suo stesso sostituto.

Si rischierebbe di prendere un calciatore, abile ed arruolabile a dicembre, da poter utilizzare in questi mesi, al posto di Milik. Ma Milik dovrebbe essere escluso dalla rosa e nella rosa potrebbe rientrare a gennaio, solo al posto dello svincolato. Saremmo davanti ad un paradosso nella fattualità concreta, dunque. A meno che non si voglia decidere di mettere fuori rosa El Kaddouri o Roberto Insigne, ma anche lì si tratterebbe di una forzatura evidente.

Nessuno degli svincolati attualmente a disposizione, lo stagionato Berbatov, il musicista Osvaldo, Chamakh, Anelka, garantirebbe un immediato utilizzo e rischierebbe di rappresentare solamente un fantoccio messo lì per placare l’isterismo ed i fremiti di una piazza bisbetica, in preda ad una crisi di panico.

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Siamo con Sarri e ci affidiamo alla sua sapienza e saggezza di uomo di campo. Siamo certi che il mister toscano saprà dare risposte molto più robuste e soddisfacenti di un ex-calciatore da rispolverare e “rimettere al mondo” in tutta fretta per mettere la classica “pezza a colori” del lessico di foggia nostrana.

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