ESCLUSIVA – Sky, Di Marzio: “In arrivo Olivera, si limano i dettagli. Insigne? Scelta di vita, non voleva essere avversario del Napoli. Un aneddoto su Diego, mentre Mertens…” [VIDEO]
Il Napoli ha pareggiato con l’Inter, ma resta in corsa per lo Scudetto, a pochissimi punti dalla vetta. Si lavora anche sul mercato, tra rinnovi e possibili entrate e sul campo, si pensa al Barcellona con la gara che si giocherà giovedì. La redazione di CalcioNapoli24 ne ha parlato, in esclusiva, con Gianluca Di Marzio, giornalista ed esperto di mercato di Sky:
Di Marzio sul Napoli, la corsa scudetto e il calciomercato
Grand Hotel Calciomercato, tanti retroscena di mercato. Gianluca ma quale quello che più ti è rimasto impresso?
“Tanti, nel corso degli anni ma anche nel recente periodo. Tanti giocatori che potevano arrivare in Italia. Al Napoli, per esempio, Kaio Jorge era fatta, non so se peggio o meglio averlo in rosa visto quanto sta facendo alla Juve, non si può saperlo. Se il Napoli fosse andato in Champions, Kaio Jorge era chiuso, poi la gara col Verona ha cambiato i piani. Gli azzurri non hanno fatto un mercato di livello, cercando giocatori importanti. Poi l’affare Anguissa è stato prezioso, fondamentale, sia per come arrivato, per la formula e per il rendimento. Anguissa era molto vicino al Genoa, che ha tentennato e ha visto gli azzurri spuntarla alla fine”.
Gianni Di Marzio, il Napoli, Diego Armando Maradona e il rapporto con te. Cosa ha rappresentato per te Diego?
“Ho tanti ricordi, venne a Padova, il Napoli giocava in coppa Italia. Raggiunse la squadra dopo, si allenò su un campetto a Selvazzano, in periferia. Mio padre riuscì a farmi andare, vidi l’allenamento di Diego da solo. Fece un po’ di corsa, palleggi. Tanti tifosi sapevano del suo allenamento ma erano fuori, io ero nello spogliatoio con lui, solo io e lui. A fine allenamento ha bevuto tantissime Coca Cola ghiacciate. Era pensieroso, c’erano problematiche con la società. Mi ricordo che andammo allo stadio, lui vide la partita con mio padre. Mi prese mano nella mano e passai tanto tempo con lui. Poi ho coronato il sogno di intervistarlo nel 2016. Ero in contatto con Stefano Ceci, suo manager, gli chiedevo di farmelo intervistare. Mi disse il luogo della cena, stetti lì ad attenderlo. Le guardie del corpo mi spostavano, gli dissi che ero il figlio di Gianni Di Marzio, fermò tutti e disse che avrebbe fatto l’intervista con me. Le persone intorno a lui volevano registrarla, lui aspettò e decise di restare lì con me. Momenti che porterò per sempre nel mio cuore”.
Gianni è sempre stato un grandissimo scopritore di talenti. Maradona-Cristiano Ronaldo, due nomi niente male…
“Quei giorni in Argentina con Diego sono scolpiti nella sua memoria e nel suo cuore. Anche oggi, nel suo studio di Padova, ci sono ritagli di giornale e foto con Diego. Lui, per un periodo, girava con queste foto con Diego e dove andava, andava, la regalava, quasi come se fosse un biglietto da visita. Un segno di riconoscenza nei confronti di un grande del calcio. Lasciava queste foto con dediche e firme, sia in Italia che all’estero. Ricordo quando mi raccontava di averlo visto in Argentina, di volerlo portare a Napoli. Il suo rammarico è stato quello di non poterlo allenare una volta arrivato qua”.
Corsa Scudetto, il Napoli ha pareggiato con l’Inter. Occasione persa o azzurri sempre in corsa?
“No, non è un’occasione persa. Vedo il bicchiere mezzo pieno, il Napoli non è partito per vincere lo scudetto, lo scorso anno non è arrivato neanche in Champions. Non ha fatto un mercato per vincere il titolo, ha perso giocatori importanti come Osimhen per tante settimane, ha perso Koulibaly per la coppa d’Africa, eppure ha messo in difficoltà, come nessuno, l’Inter per tutto il match, più di quanto fatto dal Milan che ha vinto il derby ma che ha sofferto per un tempo. Il Napoli ha giocato una grandissima prima frazione, sofferta la ripresa dell’Inter. Spalletti, però, ha pensato un po’ come faceva mio padre: mi diceva che quando una partita non si può vincere, per tanti motivi, anche per alcuni segnali, devi cercare di non perderla, per restare sempre aggrappato all’avversario. Spalletti avrà pensato questo, il Napoli è lì attaccato alle prime, può dire qualcosa fino alla fine, anche se Milan e Inter sono più attrezzate”.
Giovedì, invece, l’Europa League e il Barcellona…a cui piace Fabian Ruiz
“Fabian deve capire cosa vuol fare da grande. Se fare grande il Napoli ed essere un riferimento per il futuro, oppure non ha più gli stimoli giusti per restare. Lo capiremo presto, in Spagna lo riprenderebbero subito. Importante anche per la Nazionale spagnola, ma sono sicuro che Giuntoli non si farà trovare impreparato. Se dovesse andare via qualche protagonista, ci sarà subito l’arrivo di un calciatore altrettanto forte, come dimostrato nel corso degli anni”.
C’è una trattativa non portata a termine dal Napoli e che è stato un vero peccato?
“Non lo so, credo che nell’ultimo periodo il Napoli abbia fatto quello che poteva, anche con investimenti economici meno importanti. Dopo il colpo Osimhen, non c’è stata la possibilità di rinforzare la squadra ma nonostante tutto è arrivato Anguissa e arriverà, con ogni probabilità Olivera del Getafe, che può colmare quella lacuna storica a sinistra, anche per gli infortuni che purtroppo ha subito Ghoulam negli ultimi anni. Non credo ci sia stato un calciatore che avrebbe potuto cambiare le sorti di questa squadra ma sarà importante capire se nella prossima estate, il presidente De Laurentiis darà al suo staff un budget per tornare sul mercato in maniera importante. Bisognerà sostituire Insigne, sostituire le scadenze di contratto e non solo con calciatori in prestito o svincolati come accaduto con Juan Jesus oppure Anguissa e Tuanzebe. Servirà tornare ad investire per creare un Napoli forte in prospettiva”.
I tuoi ricordi legati al Napoli quando commentasti tutte le partite della risalita in serie A… In quel periodo, cosa ti diceva Gianni? Visto che tuo padre è stato allenatore azzurro e tu eri telecronista?
“Ne parlavo in queste sere, ricordo due telecronache: quella di Frosinone con il gol di Trotta. La rivedo spesso, ma ricordo anche un Napoli-Foggia con un 3-2 finale con la squadra che stava perdendo e riuscì in una rimonta pazzesca. Papà mi diceva di essere equilibrato. C’erano anche le altre tifoserie che pagavano per seguire le gare ma capivo che voleva emozionarsi con la mia telecronaca e non sempre sono riuscito a mantenere un equilibrio nei decibel della mia voce quando segnava il Napoli o un’altra squadra. Tante volte, infatti, mi sono preso le offese e critiche dalle altre tifoserie, ma anche da quella partenopea che avrebbero voluto sentirmi esultare solo ai gol azzurri. Non era semplice, ma ho cercato di essere il più imparziale possibile. In molte piazze, la gara con il Napoli era la partita della storia: Gela, Manfredonia, per citarne qualcuna. Ricordo a Massa il gol di Vagnati in rovesciata, oggi direttore sportivo del Torino. Ricordo tutto il colore di quelle partite del Napoli, un avversario amico e non nemico per molti”.
Non posso non farti qualche domanda di mercato, rinnovi in casa Napoli? Che novità ci sono tra Mertens, Anguissa, Ghoulam, Ospina, Meret e le probabili offerte per Osimhen?
“E’ ancora presto per fare valutazioni definitive. L’unica cosa certa è la partenza di Ghoulam che già a gennaio era vicino al Bologna e se fosse arrivato Olivera, l’algerino avrebbe potuto già dare una mano a Mihajlovic in questa parte della stagione. Arrivando Olivera, il Napoli sta definendo gli ultimi dettagli, si sistemerebbe il ruolo di terzino sinistro. Mi auguro che Mertens possa rimanere in azzurro, si era già parlato in occasione dell’ultimo rinnovo di un futuro non solo in campo ma anche con un altro ruolo. Mi dispiacerebbe se, dopo la partenza di Insigne, andasse via anche Mertens che è molto legato alla città. Lo voleva l’Inter, lui decise di restare. Spero che il patrimonio di questo giocatore possa restare in azzurro anche per l’esperienza al servizio dei nuovi acquisti futuri e il senso di appartenenza a questa maglia. Può essere importante anche se a mezzo servizio in campo”.
C’era qualche altra squadra interessata seriamente a Insigne oltre al Toronto?
“Non credo che Insigne abbia mai potuto accettare un’altra squadra in Italia. So che c’è stato qualcosa con l’Inter e il Milan ma mai qualcosa di approfondito. Lorenzo stesso, credo, abbia stoppato ogni trattativa. Non si vedeva con un’altra maglia. Nella sua scelta di andare a Toronto, con cifre in ballo che in Italia e in Europa non erano ipotizzabili, ci ho visto la volontà di fare una scelta di vita e di cuore: non voler affrontare il Napoli da avversario. Poco prima di Natale, prima della firma col Toronto, c’è stato un ultimo tentativo di cercare uno sforzo, ma il Napoli ha fatto una scelta di andare avanti e pensare al futuro senza Insigne. Scopriremo nel tempo chi ci avrà perso di più, oppure se è stata la scelta giusta per entrambi”.
fonte: https://www.calcionapoli24.it/esclusive/esclusiva-sky-di-marzio-in-arrivo-olivera-si-limano-i-dettagli-n509919.html?fbclid=IwAR2oborKfHVQsba068j8nNhq5LIjIPvdjQGzrbspYgGzq5E9EVHayKvmWAA