Il fratello provoca, Higuain fa il cinico e c’è chi sostiene che a Napoli non ci sarà
Mancano pochi giorni, esattamente otto, alla prima delle due partite tra Napoli e Juventus. Lo stadio San Paolo si prepara per la doppia sfida tra campionato e Coppa Italia, azzurri e bianconeri ci arrivano con obiettivi diversi: Sarri ha l’obbligo di non perdere terreno dalla Roma, avanti 2 punti e pronta a sfruttare il turno casalingo contro l’Empoli; Allegri, invece, dal canto suo, forte degli otto punti di vantaggio sui giallorossi, ha probabilmente più interesse a superare il turno in Coppa Italia per conservare intatte le chance di triplete. I napoletani attendono la squadra torinese anche per un altro motivo: riservare ad Higuain l’accoglienza che merita. E se c’è chi protende per applausi nobili e molto snob, c’è chi invece vorrebbe un sonoro pernacchio eduardiano per il cinico argentino che ha voltato le spalle ad una città intera.
I pensieri di Gonzalo ripartiranno da quel gol al Frosinone che gli è valso il record del miglior goleador della Serie A di tutte le epoche in una stagione soltanto e da quel coro che appassionatamente (faceva finta, non c’è dubbio) cantava sotto la curva. Intanto sui social l’atmosfera si scalda con il fratello fessacchiotto del Pipita che rivendica per la pizza origini argentine e con presunte aggressioni non confermate ai tifosi della Juve in autostrada da fantomatici tifosi del Napoli.
In mezzo c’è il caso Juve-Ndrangheta che tiene banco all’Antimafia e la solita patetica risposta di chi tira in ballo il boss a bordocampo al San Paolo qualche anno fa. Insomma, siamo in Italia, signori, nulla di nuovo sotto al cielo. E tra le tante voci che si rincorrono c’è anche quella di Carmine Tascone, talent scout, il quale sostiene che Higuain al San Paolo giocherà solo in Coppa Italia. Spifferi da noti ristoratori (nei cui locali l’argentino era spesso avvistato e con i quali era nata un’amicizia), invece, ritengono che il bomber ex Real abbia rivelato che, dipendesse da lui, non tornerebbe perché sostiene di avere la coscienza pulita e che la colpa del suo addio è solo di De Laurentiis, e dunque pensa di non meritare un trattamento che si annuncia epocale tra striscioni, cori e fischi. Naturalmente la sua presenza è certa, sarà curioso però capire quali saranno le intenzioni di Max Allegri sul minutaggio che vorrà concedergli.