GAZZETTA – Vittoria che pesa, ma Napoli sia meno vittimista: è pronta per trionfare

Alessandra Bocci, nel suo fondo sulla Gazzetta dello Sport di oggi, scrive: “Maurizio Sarri batte per la seconda volta Massimiliano Allegri, era successo nelle aule di Coverciano, è accaduto nella semifinale bis di Coppa Italia. Calcio e calcioni, belle giocate, vendette (i due gol di Higuain con i timpani in fiamme), emozioni.

La serata di coppa, come il razionalista Allegri aveva annunciato, è stata assai diversa da quella di domenica in campionato. Quando il gioco si fa duro, i duri ballano e se le danno di santa ragione. Ma anche creano, segnano, imprecano. Fanno spettacolo a prescindere. Nel pieno delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della morte di Totò, il Napoli scopre di poter andare sempre più su, a patto di correggere certi errori, essendo forse meno bello e un pochino meno vittimista.

Sono pochi gli scalini da salire per vincere e il successo in Coppa Italia sulla Juve (facilitato per la verità dalla tensione di Neto) certifica tutto questo. Napoli è una città fantastica, ma togliersi di dosso certe scorie faciliterebbe l’ ascesa di un gruppo che ha molto per riuscire: tattica, classe, temperamento. Aver battuto la Juve vuol dire poco sul piano del palmares, ma può dare molto sul piano psicologico. Insigne è stato il motorino, Mertens l’ uomo che ha dato la scossa.

E’ quello che il belga napoletano sa fare benissimo. Mertens è un personaggio che starebbe benissimo nei film di Totò e nelle commedie di Eduardo, e anche un giocatore indispensabile per far girare la squadra a pieno regime. Ma il turnover esige le sue vittime e il turnover è quello che ha reso combattuto fino alla fine questo atto della infinita sfida fra i due gran toscani. Quanto alla Juve, adesso si trova di fronte un’ avversaria che ha regalato ad Allegri la sua prima Coppa Italia e che corre agli ordini di un tecnico giovane, preparato ma molto diverso da Sarri“.