Hamsik, la storia è ad un passo: cresta simbolo di rinascita nel segno di Maradona!

La cresta è l’ancora di salvezza dei tifosi del Napoli, delusi e frastornati dal momento più difficile dell’era Sarri: due vittorie in otto partite rappresentano un bottino magro e poco incline alle ambizioni di alta classifica di un gruppo che si aggrappa a Marek Hamsik per voltare pagina e tornare protagonista sia in campionato che in Champions League. Contro la Lazio è stato il migliore e ha illuminato la serata del San Paolo: la sua prodezza ha strappato gli applausi dei 30mila.

Diagonale di sinistro e perla numero 103 con la maglia del Napoli. La storia ormai è ad un passo: ha raggiunto Antonio Vojak nella classifica dei goleador di tutti i tempi e ha ormai messo nel mirino Edinson Cavani che lo precede a quota 104. Gli basta un altro gol per centrare il terzo posto e conquistare così l’ennesimo record in maglia azzurra. Diego Maradona è il migliore, ma non è più così lontano (primatista a 115), così come Attila Sallustro, secondo a 108. Lo slovacco ha già messo nel mirino entrambi. La sua priorità comunque è un’altra e attualmente gli interessano soddisfazioni diverse e più concrete.

Mancano alcune vittorie all’appello e Marekiaro se la prende pure con la sfortuna: «Abbiamo dimostrato di essere la squadra migliore, le occasioni sono state tante, ma abbiamo segnato una sola volta contro la Lazio», ha scritto ieri sul suo sito internet. La frustrazione è evidente, così come le difficoltà realizzative del Napoli che ci ha messo quasi un’ora a sbloccare il risultato per poi vanificare tutto con il pareggio di Keita, bravo a sfruttare un’indecisione di Reina: «La Lazio ha capitalizzato al massimo», ha spiegato sconsolato Hamsik. La ricetta è una sola. «Sarà fondamentale una maggiore concretezza», ha concluso il capitano.

Il Napoli sta vivendo una sorta di paradosso: le prestazioni sono positive, ma i risultati sono inferiori rispetto agli sforzi di una squadra che non si è ancora ripresa dall’infortunio di Milik che rientrerà a metà gennaio. Il sesto posto – anche l’Atalanta ha scavalcato la truppa di Sarri – è la giusta cartina di tornasole del periodo difficile. Hamsik proverà a cambiarlo subito dopo la sosta: si comincia dalla trasferta del Friuli contro l’Udinese. Nel frattempo c’è la lunga parentesi dedicata alle nazionali. Il fastidio muscolare accusato sabato nel finale del match con la Lazio non rappresenterà un ostacolo. «Solo crampi: niente di grave». E così è partito per rispondere alla convocazione della Slovacchia per i match contro Lituania (valido per le qualificazioni mondiali) e Austria. Il Napoli resta il suo chiodo fisso. La cresta alta può diventare il simbolo della rinascita.

di Pasquale Tina – La Repubblica