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Jorginho a Napoli grazie a Bigon, Benitez non lo valorizzava, che contrarietà da Conte

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22 Maggio 2017 12:10 Di redazione
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Come ricorda l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Jorginho a Napoli è arrivato nell’inverno del 2014, prelevato in prestito con diritto di riscatto, dal Verona. Una trattativa avviata e conclusa dall’allora direttore sportivo, Riccardo Bigon, il suo vero estimatore. Nell’insieme, l’operazione finale è costata 8,5 milioni di euro. Nella prima mezza stagione riesce a mettere insieme 15 presenze.

Anche nella stagione successiva il centrocampo a due voluto da Rafa Benitez non l’avrebbe valorizzato tant’è che il tecnico spagnolo gli preferirà Inler, Gargano o David Lopez. Con Sarri, l’anno dopo, arriva dall’Empoli Mirko Valdifiori: a Jorginho non piace la concorrenza, ma gli servirà per impegnarsi ancora di più e convincere l’allenatore sulle scelte da fare. Ed in effetti, dopo un paio di partite, l’ex empolese finisce in panchina e per Jorginho ritorna il sereno.

A marzo 2016, Antonio Conte lo convoca in nazionale. E il 24 di quel mese fa il suo esordio in maglia azzurra, dopo aver rinunciato alla nazionalità brasiliana: il suo trisnonno era di Lusiana, una cittadina in provincia di Vicenza. Il cittì lo inserisce nei minuti finali dell’amichevole contro la Spagna, poi in un’altra amichevole in maggio con la Scozia: resteranno le sue uniche presenze con la Nazionale.

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