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CLAMOROSO – Ennesimo scandalo: Juve-‘ndrangheta, si mette male. L’Antimafia convoca Agnelli e Marotta!

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27 Gennaio 2017 09:50 Di redazione
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«Il presidente della Juventus Andrea Agnelli sarà ascoltato entro febbraio dalla procura federale». Come rivela l’edizione odierna del Corriere della Sera, l’ex prefetto di Roma, ora procuratore della Federcalcio Giuseppe Pecoraro, sta organizzando in queste ore il calendario delle audizioni legate all’inchiesta conclusa dalla procura di Torino sui presunti rapporti fra tesserati della società bianconera ed esponenti della ‘ndrangheta infiltrati nei gruppi di tifosi dello Juventus Stadium, sia per la gestione dei biglietti sia per intercedere con i settori più estremi degli ultrà.

Una vicenda che — partendo proprio dai risultati delle indagini sui clan calabresi dei magistrati torinesi, che hanno poi inviato gli atti a Roma — è destinata ad allargarsi: la Commissione antimafia vuole infatti ricostruire in due mesi l’intera rete di relazioni fra società calcistiche e criminalità organizzata sul territorio nazionale. Si comincerà ascoltando i procuratori di Torino, Napoli e Catania, si proseguirà con lo stesso Pecoraro e con il suo predecessore Stefano Palazzi.

È probabile che saranno sentiti i vertici del calcio italiano — dalla Figc spiegano tuttavia di «non aver ricevuto alcuna comunicazione al riguardo» —, ma il comitato creato all’interno della Commissione, presieduto da Marco Di Lello (Pd), convocherà sicuramente quelli della Juventus — non è escluso l’ad Giuseppe Marotta — e di altre società. Si parla di Crotone, Latina, Catania, e di molte società di Lega Pro e dei campionati dilettanti. «Indagheremo e sarà poi la Commissione a proporre al Parlamento una legge che vada oltre il Daspo», spiega l’altro coordinatore del comitato, il leghista Angelo Attaguile, già presidente del Catania dal 1987 al 1990.

«Noi sentiremo invece solo i tesserati della Juventus — conferma il procuratore Pecoraro —, per il momento non è necessario convocare le altre persone coinvolte, esterne alla società: alcune di queste sono anche in carcere. Entro un mese faremo le nostre valutazioni. In caso di deferimento sarà la giustizia federale a pronunciarsi, se chiederemo l’archiviazione, a farlo sarà invece la Procura generale dello sport del Coni. Ma è ancora presto per parlare di sanzioni, non è detto che ci si arriverà». 

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