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La nuova ‘malafemmena’ di Napoli, spunta una pizza con divieto di accesso

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29 Ottobre 2016 11:23 Di redazione
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Gonzalo Higuaìn è stato l’idolo indiscusso dalle nostre parti. Prima di lui, nei cuori di tutti c’era El Matador. Ma nel 2013 i napoletani rimasero scottati e delusi anche dall’addio di Edinson Cavani, che preferì andare al Paris Saint Germain dopo i molteplici gol messi a segno in azzurro e le stagioni trionfali agli ordini di Mazzarri. Anche allora si parlò di tradimento, nonostante il calciatore avesse scelto un club estero.

Ci volle del tempo per cancellare definitivamente il fantasma dell’uruguagio, che lasciò un segno indelebile – presente tutt’ora – nella memoria della torcida napoletana. Inizialmente il Pipita fu accolto con un po’ di scetticismo, nonostante il trionfale arrivo in quel di Fiumicino accompagnato dal coro diventato un must durante la sua avventura napoletana. “Intervengo da Torino, ha segnato Higuain”, i napoletani, col suo avvento, sognavano di detronizzare una volta per tutte la Juventus, ma il Napoli di Benitez non vi riuscì mai, tranne in Supercoppa Italiana, nella famosa finale di Doha. Dopo tre anni, nel caldo torrido di luglio 2016 la beffa delle beffe, dopo gli annunci in diretta televisiva dei dirigenti di Napoli e Juventus, nessun tifoso si aspettava che Higuain potesse lasciare l’azzurro proprio per quella Juve che lui stesso aveva più volte discusso.

Le immagini delle visite segrete in quel di Madrid scorrevano nei tg di tutta la penisola, sotto gli ombrelloni, nelle pizzetterie e nei locali commerciali di tutta la città, gli smart phone diventarono di fuoco, come il tam tam assordante che trasformò l’incredulità in triste delusione, sfociata in rabbia e depressione, sportiva s’intende. “Ovunque ma non lì”, “ma come? Proprio alla Juventus?”, “Difendo la città? Ma quale?”, ognuno reagì a modo suo, ma a distanza di mesi, la ferita non si è ancora cicatrizzata. Higuain è il nuovo core ‘ngrato dei duemila, colui che è riuscito a far dimenticare Josè Altafini, che l’aveva preceduto nell’immaginario collettivo della città. Ormai è acqua passata, ma nei luoghi simbolo della città il ricordo dell’ex idolo è ancora vivo, sono molteplici le manifestazioni di rabbia nei suoi confronti, basta attraversare i Decumani e dare uno sguardo alle bancarelle e alle botteghe dei maestri pastorai. Higuain è sempre presente, ma con la maglia bianconera e accompagnato da parole di scherno.

Talvolta viene abbinato alle statuine di Diego Maradona, con frasi rabbiose e allo stesso tempo ironiche, che attirano l’attenzione dei turisti che si fermano a leggere e a fotografa re. Quando Gonzalo era al Napoli gli erano stati dedicati gelati, panini, pizze, un pò come accadeva in passato con Maradona e Lavezzi. La Pizzeria Zazà di San Biagio dei Librai, alla vigilia della partita delle partite, ha voluto fare un contro omaggio al rivale Higuain, sfornando una leccornia davvero creativa e fantasiosa, oltre che squisita. Impasto speciale e pizza che simboleggia un divieto d’accesso, con tanto di scritta centrale in suo “onore”: “Non deve mettere più piede in città, non merita di calpestare il nostro suolo. Ci ha tradito coi piemontesi, quindi pizza a divieto per lui, lo stesso che metterà anche Reina sulla nostra porta.

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Sarà di buon auspicio, divieto di accesso e di gol, contro il Napoli non segnerà”, sostiene Fabio Sorrentino che insieme ai colleghi Michele e Rosario ha sfornato anche un’altra di pizza, più bizzarra, mandando un chiaro ed inequivocabile messaggio al Pipita. C’è rabbia e delusione, i napoletani amano incondizionatamente, con ardore, talvolta accecati dalla passione. Andando alla Juventus, Higuain ha ripudiato l’amore di un popolo che vive di sentimenti e adesso si sente tradito. Un po’ come scrisse qualche anno fa il grande Totò: “Te voglio bene e t’odio, nun te pozzo scurdà…”, il Pipita è la nuova “Malafemmena” di Napoli.

Il Roma

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