La promessa di Hamsik: “Napoli, sarà Scudetto!”
Capitano, anima, simbolo. Come evidenzia l’edizione odierna del Mattino, Marek Hamsik è una figurina che ogni padre metterebbe in mano al proprio figlio come un santino, a prescindere dal tifo: gioca come lui, comportati come lui (appena 4 cartellini gialli rimediati negli ultimi tre anni), segna come lui. Magari, non tagliarti i capelli come lui.
«Me lo dicono molti genitori che la mia cresta ha rovinato tanti bambini», scherza lo slovacco.
Il Mito è a un passo: mancano tre gol a quota 115 reti, la cima Coppi del calcio napoletano. Vuole raggiungere Maradona in questo campionato, vuole segnare tre reti in queste sette partite che mancano alla fine della stagione. Non è un capriccio, non è uno sfizio: è come mettersi un’ altra medaglia sul petto. Marek è convinto di poter vincere qui a Napoli e non ha mai pensato, neppure per una volta, a voltare le spalle e ad andare via. Sì, lo voleva la Juve e Raiola fece l’ impossibile per convincerlo a dire di sì al Milan.
E poi, i club inglesi e i loro compensi milionari in sterline. Magari, oggi, Hamsik avrebbe vinto di più e persino guadagnato di più. Ma qui a Napoli il suo tesoro è fatto di altro, di sentimenti e di leadership. La stagione in corso ha mostrato Hamsik in splendida condizione atletica. Come mai in passato. Due sole volte in panchina, con lo Spezia in Coppa Italia e con l’ Empoli in casa. Poi ha sempre giocato. «Anche perché non riuscirei mai a tenerlo da parte», ha spiegato l’ altro giorno Sarri.