GRAFICO – L’apnea di Jorginho e la pesante assenza: tutti gli acciacchi del Napoli…
Attacco sotto accusa – In questo momento è il reparto offensivo del Napoli ad essere sotto la lente d’ingrandimento: l’assenza di Milik, lo sbandamento di Gabbiadini, la discontinuità di Insigne, anche lo stesso Mertens va a corrente alternata. Un occhio distratto potrebbe limitarsi a questo. Se si ricorre, invece, ad un’analisi più approfondita, ricercando una motivazione a questa mini crisi del Napoli, ci si accorge che è il reparto difensivo che sta palesando più problemi. Da quando ha esordito questa nuova coppia Maksimovic – Koulibaly abbiamo incassato sei reti, compresa la partita di Champions contro il Benfica, una media di due gol a partita. Nonostante Maksimovic non abbia completamente sfigurato, si è sentita l’assenza di Albiol per due motivi: la sua capacità di fare da chioccia per i giovani talenti compagni di reparto, la maestria quando c’è da impostare il gioco dalle retrovie.
Raul Albiol – quando si parlava dell’ex difensore centrale del Real Madrid molti storcevano il naso, qualcuno l’ha definito “pacco” qualcun altro “uno scarto”. Eppure Raul è un difensore completo, di grande esperienza internazionale, in grado di assicurare un buon rendimento per l’intera stagione. Il calciatore è stato messo al centro del progetto tattico difensivo di Benitez, quando arrivò nel 2013 insieme proprio al tecnico spagnolo, per operare una vera rivoluzione tattica difensiva. La linea infatti passò da cinque a quattro. Le prime tre giornate furono difficili anche con Sarri che addossò su di lui, con un’uscita infelice, anche qualche colpa propria facendo allusione ad un rigore procurato ed un entrata goffa nella partita contro la Sampdoria. Poi, l’ex centrale della nazionale spagnola, è diventato uno dei pilastri anche nella difesa maniacale del tecnico di Figline Valdarno.
L’assenza – proprio da quando il centrale è stato costretto a lasciare il campo per quell’infortunio muscolare durante la partita di Champions League contro il Benfica, si è cominciata ad avvertire la sua assenza. Koulibaly e gli altri compagni di reparto sembrano aver perso quella sicurezza dettata dal calciatore più esperto oltre alla possibilità di disimpegno nel ruolo di impostazione e sviluppo della manovra. Da questo punto di vista anche Jorginho, complice anche un periodo di appannamento fisico, sta andando in difficoltà perché gli è venuto a mancare la spalla su cui appoggiare il pallone quando il centrocampista avversario va a limitare la sua fonte di gioco.
Regista aggiunto – Si è sentito spesso parlare di Bonucci in questo ruolo ma anche Raul Albiol lo è diventato, di fatto. Sappiamo che al tecnico toscano piace giocare il pallone dalle retrovie, il Napoli è bello da vedere quando tutto funziona alla perfezione ma se il meccanismo s’inceppa accade che Koulibaly, per non spossessarsi velocemente del pallone, può incorrere in quelle topiche proprio come quella di sabato contro la Roma. Quanto stia mancando Albiol nell’impostazione del gioco sarà diventato chiaro anche a Jorginho con il quale, il centrale del Napoli, divide la classifica di passaggi completati. Quando l’ex Verona vede limitata la sua fonte di gioco, per non perdere il pallone in zone nevralgiche del campo, ha un passaggio semplice all’indietro proprio per Raul che si trasforma in regista aggiunto . Da qui si può notare la sua capacità di gestire il pallone anche quando scotta, con la tecnica e la sagacia del veterano, la sua abilità di imbastire trame offensive attraverso verticalizzazioni o aperture di gioco sull’esterno. In questo modo, la squadra riesce ad avere la superiorità numerica perché, recupera l’uomo impegnato dagli avversari per neutralizzare Jorginho, liberando un passaggio per Albiol. E’ il caso di affermarelo: la sua presenza non ha raccontato sempre la verità ma l’assenza proprio non riesce a mentire.
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