Luigi De Laurentiis: “Portiamo il Napoli nel futuro, nuovo progetto per i tifosi in 2-3 mesi”

Luigi De Laurentiis, figlio del patron azzurro, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:

De Laurentiis, c’ era una volta un’ idea: Napoli channel.
«Ma sono passati gli anni e, con rispetto assoluto verso chi invece ancora ci crede, mi sembra che possa ritenersi superata. La banda larga ha fatto irruzione e la nuova fonte di dinamismo è rappresentata dal cellulare.
La globalizzazione passa at traversa la tecnologia, la più avanzata: siamo sommersi dall’ informazione ed il Napoli, che ha tifosi o simpatizzanti in ogni angolo del mondo, non può restare ai margini del progresso».
I numeri hanno un’ anima.
 «Si parla di 100 milioni d’ ammiratori sparsi nei vari continenti. Noi ci siamo lanciati recentemente in Cina e, quasi a livello sperimentale, da quando sono arrivati Milik e Zielinski, abbiamo aperto pure alla Polonia: i calciatori sono eroi che hanno un loro pubblico ed attirano fans, come ci ha confermato un colloquio con un’ agenzia americana».
E’ una esperienza sensoriale, però anche commerciale.
«Meglio non dare scadenze, per non incorrere in delusioni con noi stessi: però due o tre mesi ancora ci vorranno per mettere a punto il progetto».
«Guai se fosse solo appeal commerciale ma guai negare che non sia anche questo».
Cosa avete in mente e in quanto tempo? «Un poco sì. E’ una app che trascinerà nell’ universo-Napoli. Pensiamo di essere in presenza di un mo dello di fidelizzazione a presa rapida, un volano che possa rappresentare ulteriore visibilità per un club in costante crescita».
«I risultati del campo, ma anche quelli delle indagini di mercato, che hanno testimoniato un sempre maggiore interesse intorno al Napoli. Un’ applicazione ti conduce in qualsiasi continente, senza la necessità di dover avere un decoder o un box attaccato al televisore».

«L’ uso della tecnologia è ormai comune a qualsiasi generazione. Noi abbiamo avuto contatti con Netflix e con Amazon, per trova re convergenze che potessero unirci».

Cosa si vedrebbe, sul questo piccolo schermo?
«Tutto quello che il giornalismo non può dare a chi è interessato a conoscere il Napoli pure nelle pieghe della sua quotidianità. Ed a prezzi accessibili, direi contenuti, a cui nessuna piattaforma ti farebbe mai accedere. Il day by day azzurro, declamato con un lessico diverso, con sottotitoli in inglese, in francese, in spagnolo».

Stazione di controllo?
«A Castel Volturno abbiamo già spazi in linea con i nostri desideri, però verrebbero costruiti altri due o tre corner intelligenti. E comunque non vogliamo sentirci claustrofobicamente ingabbiati: saremmo poco «Ho sempre prestato attenzione al brand, intervenendo nei disegni delle magliette o lanciando i social. Venendo dall’ entertainment, intendiamo allargare i nostri orizzonti. Un tifoso di calcio, quello del Napoli soprattutto, ovunque sia, ha voglia di contatto con i propri idoli, li vuole sentire vicini e conoscerli sempre meglio. Oggi con un iPad, prima di avviarti per un viaggio, fai un download, ti scarichi ciò che ti interessa e te lo vedi. Classici, seguiremmo nuovi trend con contenuti snelli da sviluppare all’ aperto».

 Non ci sarebbe troppo e solo Terzo Millennio?
«L’ esatto contrario. La Storia avrebbe il suo spazio e la racconteremmo con creatività e adeguandola al linguaggio delle nuove generazioni».

Perdoni: ma si entrerebbe in un campo, quella dell’ ossessione?
«Il tifoso è innamorato e come tale va trattato: gli devi offrire ciò che desidera ma attraverso un linguaggio deistituzionalizzato, senza che l’ azienda sia troppo azienda, senza che si senta sfruttato attraverso una bieca forma di commercializzazione. Gli mostri Insigne, lo conduci in macchina con Hamsik, gli fai scoprire calciatori che rubano meno la scena ma che hanno qualità umani che altrimenti resterebbero sommerse. Li portiamo in casa -Napoli e gli portiamo il Napoli in casa».