Milik confessa il suo passato: “A 6 anni rubavo e fumavo, ero uno sbandato”

Si chiama Arkadiusz Milik, che tutti conoscono con il diminutivo di Arek, e da quest’anno è il nuovo attaccante del Napoli, nonché punta della nazionale polacca. Il calciatore, come confermato in un comunicato stampa dall’Ajax, è stato pagato dalla società partenopea 32 milioni di euro, che possono diventare 33, se si considerano gli eventuali bonus. Considerando la grande attenzione riversata sul giocatore, in molti credono possa essere per il Napoli l’erede di Cavani e di Higuain. Ed in effetti l’esordio contro il Pescara ha ricevuto consensi unanimi (se non fosse stato per la gigante mano di Bizzarri, avrebbe segnato il suo primo gol in campionato, n.d.r.). Ma la vita di Milik nasconde un passato, che è stato lui stesso a rivelare…

Milik rubava e fumava quando era appena un bambino

Milik è nato a Tichy, città polacca del voivodato della Slesia, il 28 febbraio del 1994, a pochi chilometri dal confine con la Slovacchia e la Repubblica Ceca. Purtroppo all’età di 6 anni ha dovuto affrontare un terribile lutto, la morte del padre, che ha segnato la sua vita per sempre. Ha poi confessato, in una recente intervista, che è iniziato così il suo percorso di sbandato:

“Ero in un brutto momento. Fumavo sigarette e rubavo piccole cose dai negozi. Fortunamente Moki è entrato nella mia vita e mi ha salvato”.

È stato grazie a Moki, soprannome di Slawek Mogilan, il suo primo allenatore nella giovanile del Katowice, che l’attaccante ha iniziato ad appassionarsi al calcio, diventando poi una promessa europea. Dopo la parentesi da dimenticare nella Bundesliga al Bayer Leverkusen, approda in Olanda vestendo la maglia dell’Ajax, dove ha segnato 47 gol in 76 partite, 21 nell’ultima stagione.

Nonostante la stazza fisica imponente, è un calciatore veloce ed imprevedibilità, che sa competere anche nel gioco aereo; il suo punto forte è il sinistro, grazie al quale è stato definito da Dennis Bergkamp, ex Inter, “preciso come una bacchetta magica“. Milik non è mai riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi olandesi, forse a causa del suo carattere un po’ schivo e riservato. Ma appena messo piede a Napoli, della nostra città ha detto:

Appena arrivato a Napoli mi sono emozionato, è una città incantevole”.

E Napoli saprà sicuramente ricambiare l’affetto del suo nuovo attaccante dal passato difficile.