Mura: “Diego al San Carlo la forza della memoria, altro che scurdammoce ‘o passato!”

Gianni Mura, nel suo editoriale apparso sull’edizione odierna de La Repubblica, mette in evidenza l’evento Maradona-San Carlo e scrive: “Il calcio è perfettamente allineato a quel che succede nel mondo, e che dovremmo tenere a mente: l’1% della popolazione possiede una ricchezza superiore a quella del restante 99%, la metà della ricchezza mondiale è in mano a 62 persone. C’è poco da gingillarsi, finché i numeri saranno questi ogni discorso su uguaglianza e giustizia sarà fuori luogo.

Sul luogo (il teatro San Carlo a Napoli) più o meno adatto ad ospitare uno spettacolo su, per e con Maradona, molte discussioni. Accadrà domani e non ci vedo nulla di scandaloso o di sbagliato. Già il titolo scelto da Alessandro Siani, “Tre volte 10”, spiega tutto: trent’anni dallo scudetto. Uno scudetto che ha tante firme, ma la più grossa è di Maradona. Lo ha vinto da napoletano, non da argentino pagato dal Napoli. Ed è per questa identificazione, che resta viva a trent’anni di distanza, è per la forza della gratitudine e della memoria (altro che scurdammoce ‘o passato: il contrario) che Maradona nel cosiddetto tempio del San Carlo merita di starci.

Intellettuali pro, intellettuali contro. Mi sembrano improprie e stucchevoli le distinzioni tra cultura alta e cultura bassa. Sarà una bella festa, spero. Non mi preoccupa la presenza di Maradona, semmai quella del sindaco de Magistris che ogni tanto parla a capocchia. Mi rassicura quella di Maurizio De Giovanni, che ha dedicato l’ultimo suo libro (“Pane”) a Ed McBain. Se c’è qualcosa che somiglia all’87° distretto, nella nostra narrativa, è la squadra dei Bastardi di Pizzofalcone, ora anche in tv: Lojacono è molto diverso da Steve Carella e Napoli, come sfondo non solo paesaggistico, è diversa da tutto”.