E’ di Napoli ma lavora al Real: “Se segna Mertens esulto, spero che non mi licenzino”

AL primo luglio scorso ha una scrivania tutta sua negli uffici di Alcobedas, quartier generale del Real Madrid. «Sono l’unico dirigente italiano del Digital Marketing, anzi napoletano…», puntualizza con il petto in fuori Alessandro Laberinto, 23 anni, il giovane manager del Vomero con laurea in Business e Administration che lavora per il Real, ha rilasciato un’intervista sulle pagine de La Repubblica. «Prima mi hanno selezionato per un master, poi mi hanno offerto un contratto. Era già un sogno, per me. Ma il sorteggio di dicembre mi ha regalato anche questa favola imprevista: la doppia sfida con il mio Napoli. Domani sera potrò vivere una notte indimenticabile».

Sicuro che tiferà per il Napoli, Laberinto? «Non lo dica nemmeno per scherzo: in famiglia siamo malati per l’azzurro, domani verrà anche mio fratello Massimiliano».

Spieghi allora la foto di Sergio Ramos sul suo profilo Whatsapp… «Ho già dovuto farlo con i miei migliori amici, che mi stanno chiamando da Napoli per prendermi in giro. Mettiamola così: è una copertura…».

Parlando più seriamente, invece? «Vivo qui da quasi un anno e Sergio Ramos è il capitano del Real, che è sempre stata la mia seconda squadra del cuore. So di essere un napoletano un po’ atipico, a Napoli tengono più per il Barcellona».

Allora le tocca farsi perdonare. «Sto insegnando ai miei colleghi spagnoli e soprattutto neutrali le strofe di “Un giorno all’improvviso”. Può bastare?».

Faccia di meglio, l’occasione lo impone… «Andrò allo stadio con il giaccone del Real, ma sotto m’infilo di nascosto la maglietta del Napoli: glielo prometto». Ci racconti che aria tira in ufficio… «Li vedo molto più preoccupati, adesso. Rispetto al sorteggio di dicembre è cambiato tutto, hanno capito che battere il Napoli non sarà uno scherzo. E poi sono eccitatissimi per l’arrivo di Maradona. Io li ho sfidati: se passa il Napoli andrò in ufficio con i capelli colorati d’azzurro. Ma se il Real vince la Champions dovrò pagare pegno, disegnandomi il loro scudetto dietro alla nuca».

Che fa se segna il Napoli? «Esulto come un pazzo, sperando che non mi licenzino. Ho sognato che finirà 1-2 per noi con un gol decisivo di Mertens, che qui è considerato un giocatore da Real».

Al seguito degli azzurri sono in arrivo diecimila tifosi, come saranno accolti? «Da una bolgia. Il Bernabeu nelle gare della Liga è affollato di turisti e somiglia a un teatro. Ma in Champions vengono i tifosi veri e non si scherza più. Ci vorrà un grandissimo Napoli: come quello che sogno tutte le notti».