Il Napoli stecca, solo pari col Sassuolo e tanta amarezza

Doveva vincere il Napoli, lo si era detto e scritto a più riprese. Battere il Sassuolo, tornare alla vittoria per riagganciare il treno Champions e riprendersi uno spicchio di serenità, in vista di un tour de force che culminerà a Lisbona, passando per l’impegno con l’Inter di Pioli al San Paolo tra quattro giorni.

La gara è stata subito complicata, tanto che il Napoli pur profondendo gioco e possesso palla non riusciva a sbloccarla, contro un Sassuolo orfano di tanti titolari ma ben messo in campo da Di Francesco. Solo alla fine del primo tempo la fiammata di Lorenzo Insigne, almeno lui ritrovato e riconsegnato alle prestazioni dei giorni migliori, consentiva al Napoli di sbloccarla e di portarsi al riposo in vantaggio. Eurogol di Lorenzinho che lasciava partire un bolide terra-aria ed infiammava i 50.000 di Fuorigrotta e lasciava presagire una notte di gioia.

La ripresa cominciava con lo stesso spartito tattico del primo tempo, con gli azzurri a menare le danze e il Sassuolo a tentare la fulminea ripartenza in contropiede. Il Napoli con un ottimo Hamsik ed un pimpante Allan aveva il predominio del centrocampo, gli esterni bassi autori di una buona prova, sia Strinic che Hysaj, un Callejon sempre lesto e vigile in fase attiva ma soprattutto passiva.

Il Napoli sembrava controllare con una certa disinvoltura, Sarri dava il via ai cambi accademici cui ci ha abituato negli ultimi tempi: Mertens per Gabbiadini (poco servito e giù di tono), Diawara per Jorginho e Giaccherini per Insigne, ma proprio quando la partita sembrava messa in naftalina, il Sassuolo riusciva a trovare la via del pari, con Defrel che con un tiro al volo gelava Reina ed il San Paolo, che intanto aveva iniziato i festeggiamenti per la vittoria.

Il Napoli stecca la prima delle tre gare fondamentali per rimettersi in sesto, ora è a -6 dal ruolino di marcia dello scorso campionato ed a -4 dalla zona Champions, ma con ben 6 squadre sopra di sè.

E’ notte fonda per gli azzurri, chiamati ora ad affrontare l’Inter senza Mertens (era diffidato ed è stato ammonito) e con un peso psicologico non da poco.