Papu Gomez: “Napoli meglio di Juve e Roma, ma non abbiamo paura. Stravedo per un azzurro”

Alejandro Gomez, detto Papu, attaccante dell’Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista sulla Gazzetta dello Sport, ecco alcuni stralci: Partiamo dalle cose facili: perché «Papu»? «È un soprannome che mi ha dato mia mamma. Solo mia moglie mi chiama Ale». Petagna, il gemello sui social. Questa storia che vi chiamate «nano» e «orsetto»… «L’amore è nato in ritiro. Non l’avevo mai visto giocare, poi piano piano ci siamo conosciuti. Quando abbiamo iniziato a scherzare con la storia dell’alto e del basso, è iniziato tutto».

Il calendario dice Napoli, Fiorentina e Inter. La più difficile? «Noi all’Europa crediamo: anche con soli 3 punti in 3 partite, saremmo in lotta. La più difficile è questa, col Napoli al San Paolo. Dobbiamo avere rispetto ma non paura: se sei aggressivo, metti in difficoltà tutti tranne Real, Barcellona e poche altre. Contro Fiorentina e Inter giochiamo alla pari».

In caso di vittoria, la Champions sarebbe a 3 punti. Non è che diventerebbe possibile? «In caso di vittoria… È una follia, non siamo al livello del Napoli e Mertens è uno dei miei preferiti. Fa movimenti senza palla da grande attaccante: taglio sul primo palo, corto­lungo, lungo­corto».

Juve, Roma, Napoli. L’ordine di classifica è corretto? «Il Napoli gioca molto meglio di Roma e Juve, ma la Juve è l’unica con cui sai di non avere molte chance in trasferta: è una questione mentale, allo Stadium senti il peso della squadra, della storia, di tutto. La squadra però non è forte come negli anni scorsi: c’erano Pirlo, Tevez, Morata, Pogba, Vidal».

Gomez ad agosto dove sarà? «Se l’Atalanta andrà in Europa, mi piacerebbe giocarla. Tutto dipende dalle offerte: io punto ad andare in una grande, ma sceglierne una che non gioca le coppe non avrebbe senso».

Nel caso, come la prenderanno i tifosi? «Non ci voglio pensare, mi viene il magone. Sono combattuto, da un lato qui mi trovo benissimo, dall’altro c’è la sfida personale. Il calcio è il mio lavoro e l’obiettivo in ogni lavoro
è sempre arrivare al top. Vorrei fare una prova con me stesso, provare con una grande».

Vedremo mai un Papu in panchina? «Sì, mi piacerebbe. Il mio calcio è quello di Montella, con il possesso palla».

Quali giocatori sarebbe bello allenare? «Nainggolan, Mertens, Perotti. Mi piace anche Chiesa: è veloce e ha tiro, ma vorrei vederlo a sinistra, non a destra. Con lui e gli altri, l’Italia tra 5­6 avrà tanti giocatori di talento».