Pardo: “Sarri, credici: questo Napoli può vincere il girone Champions”

Pierluigi Pardo, giornalista Mediaset, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno.

Pardo, quale invece potrebbe essere la storia del Napoli in Champions?
«Ho sensazioni assolutamente positive. Il girone non è assolutamente impossibile. Certo c’ è il Feyenoord che è una buona squadra ma c’ è anche lo Shakhtar che invece è di livello inferiore. Bisogna che la squadra progredisca passo dopo passo e bisogna saper incassare le sconfitte eventuali. Basti pensare al Real Madrid lo scorso anno che stava uscendo dalla Champions e invece l’ ha vinta».

Potrebbe arrivare anche primo nel raggruppamento?
«Certo, perché no. La squadra è costruita molto bene e il gioco è assolutamente convincente e oltretutto ha una doppia dimensione perché gli azzurri oggi sono un team di dimensioni europee».

Giusto attuare la terapia conservativa ritoccando solo la panchina?
«Giustissimo. Ci sono giocatori che hanno voluto restare e il Napoli ha fatto bene a dare loro fiducia, a creare continuità. Certo mai pensare che una squadra non possa migliorare. Se arrivasse Cristiano Ronaldo di certo gioverebbe al gioco ma i ragazzi di Sarri sono già bravi così».

Ecco Sarri. Oggi è un allenatore di dimensione europea?
«L’ abito non fa il monaco e il fatto che si veste e indossa la tuta non conta nulla. Un allenatore deve far giocare bene la squadra e soprattutto conquistare risultati. E il secondo e il terzo posto conquistati certificano lo spessore di una squadra che oggi non ha nulla da temere in Italia ma anche in Europa».

L’ Europa appunto. La dimensione che De Laurentiis ha sempre voluto trasferire al suo club e l’ incarico come capo del marketing all’ Eca è un ulteriore suffragio «Beh lui è riuscito a creare gradualmente un club forte nei bilanci e nei conti. C’ è riuscito con saggezza e un grande senso degli affari. È evidente che questa sia la filosofia giusta. Il bacino d’ utenza che ha il Napoli poi in questo senso aiuta solamente. Perché la comunità di tifosi azzurri che c’ è in tutto il mondo è enorme ed è affezionata alla squadra di calcio».

Milik o Mertens: chi è il centravanti più europeo dei due?
«L’ uno non esclude l’ altro. Oggi è chiaro che Mertens sia quello titolare, il piano A diciamo così ma ci sono 50 partite da giocare e allora deve esserci pure spazio per Milik che tra l’ altro sta dimostrando di poter tornare ai livelli visti ad inizio stagione dello scorso anno con la Nazionale polacca. Occorrerà anche il suo contributo».

Della vicenda Reina che idea ti sei fatto?
«È una buona notizia quella che sia rimasto a Napoli. Lui ha detto più volte di trovarsi a meraviglia in questa città. D’ altronde a Napoli o ci stai bene e condividi quel tipo di vita oppure non sempre riesci a stare a tuo agio».

Del resto del pacchetto difensivo invece «Di Albiol te ne accorgi quando non c’ è. È un giocatore che con Sarri ha recuperato lo spirito giusto di quando era più giovane e giocava col Real. Koulibaly ha fatto dei progressi straordinari. È cresciuto tantissimo negli ultimi anni e proprio a Napoli. Evidentemente la scuola di difesa italiana gli ha fatto solo bene così come a Ghoulam e Hysaj. Primo non prenderle».